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Intelligenza artificiale, occasione per digitalizzare la cultura

Intelligenza artificiale, occasione per digitalizzare la cultura

E c’è The Models contro le fake news

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Ferrara L’intelligenza artificiale e il digitale per la cultura. Oggi, in occasione di Arte Fiera 2025, saranno i temi al centro di “Un futuro necessario - La cultura in viaggio con l’AI, tra tradizione e innovazione digitale”, una giornata di conferenze, workshop, visite e installazioni organizzata al Tecnopolo di Bologna.
E in quel contesto la Regione presenterà i 76 progetti finanziati in tutte le province dell’Emilia-Romagna con 15 milioni di euro per migliorare la fruizione, l'accessibilità e la conservazione del patrimonio culturale: dalle carte di don Milani, alla ricostruzione di siti archeologici, fino agli hub dedicati ai musei per conoscere la storia e mantenere viva la memoria delle città.
«Vogliamo investire nella ricerca e nell’intelligenza artificiale per rendere il patrimonio culturale dei nostri territori sempre più vicino e accessibile a tutti, senza esclusioni - commenta l’assessora regionale alla Cultura, Gessica Allegni - Con l’obiettivo di creare una rete capace di promuovere un confronto dinamico tra luoghi, comunità e imprese, anche con il sostegno delle azioni del Programma del Fondo europeo di sviluppo regionale. I progetti che abbiamo finanziato attraverso il bando regionale vanno in questa precisa direzione. Grazie al digitale abbiamo un’occasione straordinaria per rafforzare il nostro patrimonio, i luoghi di cultura e la memoria delle comunità, che, insieme alle istituzioni e agli enti pubblici-privati, vogliamo sfruttare sempre più per dare strumenti e servizi alle cittadine e ai cittadini dell’Emilia-Romagna di oggi e di domani».
Appuntamento, quindi, al Tecnopolo di Bologna (via Stalingrado 84/3; dalle 10 alle 16), per un evento organizzato da Regione e dai Clust-Er Create, Innovate e Build, con il supporto di Art-Er, Cineca e Fondazione Bruno Kessler e Sineglossa. Al termine, sarà presentata The Models l’installazione audiovisiva sul tema delle fake news: una serie sketch teatrali animati in tempo reale in una 3D game engine ed interpretati da un cast di maschere digitali che recitano nello stile della Commedia dell’Arte. A guidarle modelli di intelligenza artificiale perfezionati dagli artisti utilizzando il Supercomputer Leonardo. L’esplosione dell’intelligenza artificiale generativa ha infatti favorito la diffusione delle fake news, una disinformazione che aumenta in maniera esponenziale e che rischia di mettere in discussione lo stesso concetto di verità. Il tema sarà al centro dell’incontro “Il fascino della verità” (alle ore 17) che analizzerà il fenomeno del debunking ovvero la necessaria decostruzione di credenze o notizie false ricevute in modo acritico dalla popolazione e rese virali attraverso i mezzi di comunicazione social.
È possibile combattere le teorie complottiste con la meraviglia prodotta dagli artisti? La sfida si ispira alla tesi, contenuta nel libro Q di complotto di Wu Ming, che queste fantasie si diffondano perché l’essere umano tende ad appassionarsi di più alle storie che suscitano stupore, rispetto ai testi o ai report scientifici. I modelli che, con testi ispirati agli archetipi classici, danno vita a personaggi che confabulano, inventano verità, ripetono voci o commettono errori banali. Ogni scena digitale presenta un fondale scenografico dipinto nella prima metà del XX secolo, proveniente dalle collezioni del Museo dei Burattini di Budrio mentre le maschere si ispirano alle sagome cartacee recuperate dalla collezione del Castello dei Burattini del Museo Ferrari di Parma, parte di un gruppo di 140 sagome realizzate dai fratelli Frabboni di Bologna nella prima metà del XX secolo. Attraverso un dispositivo mobile il pubblico può interagire con l’installazione, introducendo oggetti di scena che rappresentano superstizioni, teorie del complotto, o semplici lazzi, intermezzi comici propri della Commedia dell’Arte; selezionando le tendenze che vogliono osservare nelle IA sul palco; e lanciando monete e fiori, pomodori e uova, come nella tradizione della Commedia dell’Arte italiana. l

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