La Nuova Ferrara

Il provvedimento

Il femminicidio diventa reato e sarà punito con l'ergastolo

Il femminicidio diventa reato e sarà punito con l'ergastolo

Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge che introduce il nuovo reato. Inasprite le misure per i casi tipici di codice rosso. Meloni: «Una piaga intollerabile»

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Roma Il Consiglio dei ministri ha approvato il ddl Femminicidio che, secondo la relazione introduttiva, «appronta un intervento ampio e sistematico per rispondere alle esigenze di tutela contro il fenomeno di drammatica attualità delle condotte e manifestazioni di prevaricazione e violenza commesse nei confronti delle donne». Un provvedimento in linea con la ratifica della Convenzione di Istanbul e della nuova direttiva Ue in materia di violenza contro le donne.

Secondo i dati diffusi nei giorni scorsi dal Viminale, nel 2024 sono stati adottati 2.746 ammonimenti per stalking o revenge porn (+44% rispetto all’anno precedente). Sono stati inoltre 415 gli arresti in flagranza differita applicati grazie alle nuove disposizioni normative. Dall’1 gennaio al 22 dicembre 2024, in Italia sono state uccise 109 donne, di cui 95 in ambito familiare o affettivo e 59 per mano del partner o dell’ex.

«Una svolta epocale», la definisce il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Per la premier Giorgia Meloni, «il governo compie un altro passo avanti nell’azione di sistema che sta portando avanti fin dal suo insediamento per contrastare la violenza nei confronti delle donne e per tutelare le vittime». Le novità del ddl vengono riassunte in dieci punti: si introduce una nuova fattispecie penale, rubricata come «femminicidio», che per l’estrema urgenza criminologica del fenomeno e per la particolare struttura del reato viene sanzionata con la pena più grave: l’ergastolo. In modo connesso, sono state introdotte corrispondenti circostanze aggravanti per i delitti più tipici di codice rosso; prevede l’audizione obbligatoria della persona offesa da parte del pm nei casi di codice rosso, non delegabile alla polizia giudiziaria, connessi obblighi informativi e riflessi in materia di organizzazione degli uffici del pm; introduce specifici obblighi informativi in favore dei prossimi congiunti della vittima di femminicidio; prevede il parere – non vincolante – della vittima in caso di patteggiamento per reati da codice rosso e connessi obblighi informativi e onere motivazionale del giudice; introduce una presunzione di adeguatezza nella scelta delle misure cautelari; interviene sui benefici penitenziari per autori di reati da codice rosso; introduce, in favore delle vittime di reati da codice rosso, un diritto di essere avvisate dell’uscita dal carcere per misure premiali dell’autore condannato; rafforza gli obblighi formativi dei magistrati; estende alla fase dell’esecuzione della condanna al risarcimento il regime di favore in tema di prenotazione a debito previsto per i danneggiati da fatti di omicidio “codice rosso” e femminicidio.