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Ansia e panico, come nascono e come riuscire a governarli

Ansia e panico, come nascono e come riuscire a governarli

Amici, compiti, verifiche le principali cause di stress per i giovani

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Il 51,4% degli studenti italiani soffre d’ansia. Che cos’è però l’ansia? Ci possono essere differenti definizioni, ma noi vogliamo dare il nostro punto di vista, fisico e soprattutto emotivo. L’ansia è uno stato mentale che il nostro corpo genera quando è sottoposto a tensioni, paura, o preoccupazione. È una sensazione “normale” che ci aiuta a essere più attenti e pronti a reagire alle situazioni. Invece l’ansia non genuina, è quando nel mezzo della notte o semplicemente entrando a scuola senti il cuore battere e le mai tremare come se stessi correndo.
L’ansia è quella sensazione che ti porta a sbagliare tutto, che ti fa sentire insicura inutilmente e ti fa chiudere in te stessa. Non ti lascia dormire perché pensi sempre a quello che c’è da fare dopo, e dopo ancora. L’ansia non ti fa credere mai di aver fatto abbastanza, ti fa sentire stanca ancor prima di iniziare una battaglia che esiste solo nella tua mente.
Ma come risolvere questa problematica? A spiegarlo è la dottoressa Elena Rossi, psicologa psicoterapeuta. «La maggior parte degli adolescenti che seguo, chiedono supporto psicologico perché soffrono di disturbi d’ansia, nello specifico soffrono di disturbo di panico caratterizzato da attacchi di panico e disturbo da ansia sociale che comporta un’intensa paura delle situazioni sociali e del giudizio degli altri. A soffrirne sono soprattutto le adolescenti femmine. Le mie giovani pazienti riferiscono di avere sperimentato il primo attacco di panico a scuola durante una interrogazione».
L’attacco di panico come ci spiega la dottoressa «si manifesta con un’improvvisa perdita di controllo sulla propria mente e il proprio corpo, con sensazione di scollamento dalla realtà, tachicardia, tremori, fame d’aria, vertigini, nausea. Dopo il primo attacco di panico le adolescenti sviluppano la paura della paura di avere altri attacchi di panico, e si sentono vulnerabili in pubblico e iniziano a temere il giudizio degli altri. Questa condizione, se diventa persistente, può compromettere le relazioni interpersonali poiché l’ansia sociale può portare ad un isolamento emotivo o a difficoltà comunicative».
Pertanto se l’ansia diventa eccessiva e sproporzionata rispetto alle situazioni che si devono affrontare, trasformandosi in panico, la dottoressa consiglia agli/alle adolescenti di parlarne con i genitori e i professori per poter essere supportati/e e indirizzati/e a intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarli/e a individuare le cause della loro ansia e conoscerla e gestirla con diverse tecniche come ad esempio mind-set positivo, tecniche di respirazione profonda, rilassamento progressivo.
L’ansia e gli attacchi di panico sono sempre più comuni al giorno d’oggi soprattutto tra studenti e atleti sottoposti a eventi che possono causare stress psicologico. Gli attacchi di panico sono episodi di paura intensa, difficili da comprendere soprattutto per un giovane che, nella maggior parte delle volte, sta ancora cercando una propria identità e cerca di comprendere le proprie emozioni. Queste forme di stress possono causare sintomi fisici ed emotivi ma anche difficoltà nell’esprimere sentimenti, indispensabili per comunicare e comprendere ciò che stanno vivendo; può manifestarsi con irritabilità, isolamento o cambiamenti del comportamento, spesso fraintesi come “problemi adolescenziali”.
Abbiamo inoltre intervistato una studentessa di 13 anni che frequenta la scuola media a Ferrara e che vive con l’ansia legata alla scuola. «La scuola è la principale causa di ansia - confessa la studentessa – La paura di dimenticare il materiale, che i compiti non vadano bene, le interrogazioni e le verifiche, e anche le amicizie, sono tutte fonti di preoccupazione». Abbiamo potuto constatare che, durante gli attacchi di ansia, il corpo si surriscalda, sia esternamente che internamente. Il respiro si fa affannoso, il cuore batte all’impazzata, e a volte si teme di perdere i sensi. Gli attacchi possono durare da un minimo di cinque minuti fino a tre ore, un’esperienza che rende difficile la concentrazione e la serenità quotidiana.
Queste paure intense hanno radici nel passato della studentessa: tutto è iniziato alle elementari, quando un insegnante l’ha fatta sentire in colpa per un errore.
In conclusione, l’ansia e gli attacchi di panico rappresentano sfide significative per gli adolescenti, periodi della vita caratterizzati da cambiamenti emotivi, fisici e sociali complessi. La difficoltà nel riconoscere e affrontare questi disturbi può portare a una gestione inadeguata del problema, aumentando la sofferenza del giovane. È cruciale che gli adolescenti siano incoraggiati a parlare apertamente delle proprie emozioni e che vengano loro forniti gli strumenti necessari per affrontare l’ansia in modo sano. Con l’intervento giusto, è possibile ridurre l’impatto di questi disturbi e permettere agli adolescenti di vivere una vita più equilibrata e serena».l

Giulia Ruggiero
Rebecca Raccuia
Sara Cirulli
III H

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