Deficit dell’attenzione, e la scuola diventa un ostacolo
È importante che gli insegnanti siano formati a riconoscere i sintomi La collaborazione con le famiglie e gli esperti è fondamentale
L’Adhd, ovvero il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività, è una condizione che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, ma che, nonostante la sua diffusione, rimane spesso poco compresa. Si manifesta principalmente con difficoltà di concentrazione, impulsività e un eccesso di energia che può risultare difficile da gestire, sia per chi ne è affetto, sia per chi vive accanto a lui.
Molti credono che l’Adhd riguardi solo i bambini, ma la realtà è ben diversa. Il disturbo può persistere nell’età adulta, causando non solo disagi nella vita quotidiana, ma anche difficoltà nelle relazioni personali e professionali. Le persone con Adhd si trovano a lottare costantemente con la gestione del tempo, l’organizzazione e la capacità di mantenere l’attenzione su un compito per un periodo prolungato. Una semplice attività come leggere un libro, seguire una conversazione o completare un progetto può diventare una vera e propria sfida, si stima che l’Adhd sia presente nel 5% dei bambini maggiormente maschi.
Molti soggetti Adhd si sentono giudicati o incompresi, in quanto inconsapevoli di esserlo, e questo può minare la loro autostima. Per evitare ciò bisogna fare dei controlli per arrivare alla diagnosi è necessario eseguire test che possono valutare il grado di compromissione delle diverse abilità ma è necessario anche eseguire test che possono escludere la presenza di altri disturbi.
La gestione dell’Adhd richiede una combinazione di approcci. La terapia comportamentale, l’educazione sulle tecniche di gestione del tempo e, in alcuni casi, il ricorso a farmaci, possono aiutare a migliorare il controllo dei sintomi. È fondamentale che chi vive con l’Adhd possa contare su un ambiente che lo comprenda e lo supporti, sia a scuola che sul posto di lavoro, attraverso strategie specifiche per ottimizzare le proprie capacità e ridurre gli ostacoli.
Inoltre, sensibilizzare la società riguardo a questa condizione è cruciale. Soltanto attraverso una maggiore consapevolezza e un cambiamento nella percezione sociale dell’Adhd, è possibile creare un contesto più inclusivo, dove chi vive con questo disturbo possa sentirsi accettato, supportato e, soprattutto, compreso.
Per gestire al meglio il disturbo dell’attenzione nelle scuole, è necessario che gli insegnanti siano formati per riconoscere i sintomi e utilizzare tecniche didattiche inclusive, come attività che favoriscano la concentrazione e pause regolari. È importante personalizzare l’educazione, offrendo piani didattici individualizzati e supporti tecnologici. Inoltre, la creazione di ambienti di apprendimento tranquilli, l’integrazione di attività fisiche e l’insegnamento di tecniche di gestione delle emozioni sono fondamentali. La collaborazione tra scuole, esperti e famiglie deve essere costante, così come l’adozione di metodi di valutazione diversificati per monitorare i progressi degli studenti. Queste misure favoriscono un ambiente inclusivo che migliora l’apprendimento per tutti.
L’Adhd non è una malattia da “curare”, ma una modalità di funzionamento del cervello che merita di essere riconosciuta e valorizzata. Con il giusto sostegno, le persone con Adhd possono affrontare la vita con successo, portando con sé le proprie peculiarità, trasformandole in punti di forza. l
Emma Palara
Nina Landi
IIIH
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