Ecco Mare nostrum: il talent della 4A con la sfida tra poeti
Mecenate presenta la gara tra Alceo, Saffo, Catullo e Virgilio Colpi di scena, polemiche e accuse: alla fine è il pubblico a decidere
La classe 4A per questa serata ha voluto puntare decisamente sulla creatività. Sul modello del reality televisivo, adattato alla serata “classicheggiante”, nasce Mare nostrum’s got talent. L’idea è di immaginare alcuni poeti- e poetesse!- della classicità greca e latina, sfidarsi in una vera e propria gara poetica, ambientata ai nostri giorni. E così il presentatore per eccellenza non può essere che Mecenate, mentre la giuria è formata dalle Muse Calliope, Euterpe ed Urania.
L’obiettivo che ci siamo posti è stato quello di dare vita a una drammatizzazione leggera e simpatica, per fare in modo che il pubblico si sentisse coinvolto, senza però tralasciare gli aspetti più seri e tecnici della parte poetica che avremmo portato in scena. Ci siamo allora divisi i ruoli in modo che tutti avessero almeno un compito. Visto che nella nostra classe siamo più femmine che maschi, alcune di noi hanno interpretato dei ruoli maschili, ma ciò non ha certamente influito sulla riuscita della rappresentazione. Tutti gli aspetti tecnici e scenografici sono stati gestiti autonomamente. Anche i costumi e gli oggetti di scena, che sono stati diligentemente realizzati e procurati tra di noi per una serata tutta da vivere e scoprire.
Il Prologo della nostra rappresentazione si apre con l’arrivo di Mecenate sul palco, che accoglie le Muse, in qualità di giudici della gara. Il presentatore scende poi dal palco, mostrando in un breve filmato il backstage, dove intervista i poeti in gara che si stanno preparando.
Con il Primo Atto si può dare inizio alla gara: il primo concorrente è Alceo, il lirico più famoso di tutta Lesbo, che elogia il vino ed il suo potere di far scordare gli affanni. Tra critiche e disinteresse, la giuria decide di passare al secondo concorrente, ma solo dopo un breve intermezzo pubblicitario: è infatti in arrivo la venticinquesima edizione della commedia di Aristofane Le Rane. Ora è il turno della compatriota di Alceo, la decima musa, Saffo. Con il suo carme travolgente, in cui descrive gli effetti che provoca in lei la vista del proprio amato (o amata), suscita la commozione e l’approvazione di tutti.
Mecenate chiama poi il terzo poeta impegnato nella gara: si tratta di Catullo. Tuttavia, nella sua performance c’è subito qualcosa che non va. I suoi versi sono pressoché identici a quelli di Saffo, che, indignata, sale sul palco e richiama l’attenzione dei giudici sul plagio. E così il poeta viene squalificato dalla gara. Vista la confusione generata dalla lirica, Mecenate decide di passare all’epica. Ecco sul palco uno dei più grandi poeti latini, Virgilio. Il “Grande classico” inizia a cantare una parte delle Bucoliche, ma viene subito interrotto dal coro: “Vogliamo l’Eneide!”. Ed Eneide sia. Virgilio quindi intona il proemio della sua più celebre opera.
Inizia così il Secondo Atto con l’entrata in scena del celebre Omero, irritato dalle “scopiazzature” di Virgilio, contro cui si scaglia. Il poeta latino, trovandosi davanti al suo più grande maestro, si inginocchia a lui e inizia a citare i versi più celebri del poeta. Omero lo ferma spazientito e gli suggerisce maliziosamente di cambiare professione e mentre si accinge a scendere dal palco viene seguito da Virgilio. A questo punto manca solo la votazione del vincitore. Ma le tre muse Calliope, Euterpe ed Urania votano per tre poeti diversi, stabilendo un pareggio. Il presentatore Mecenate trova la soluzione: il vincitore sarà scelto dal pubblico. Chi dei tre poeti in gara riceverà più applausi vincerà la gara. Ed è così che durante la diretta, molto acclamata dal pubblico, vince Saffo. l
Isabel Capasso
Alessia Lucia Macrì
Sofia Mazzoli
Margherita Trovato
classe 4 A liceo Ariosto
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