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Nella Mole Antonelliana a Torino per scoprire il Museo del Cinema

Nella Mole Antonelliana a Torino per scoprire il Museo del Cinema

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Il quarto giorno della nostra gita abbiamo lasciato la Francia per tornare in Italia, facendo tappa a Torino, la vecchia capitale sabauda italiana. Appena arrivati, dopo un breve pranzo in centro, ci siamo diretti a visitare il Museo Nazionale del Cinema che ha sede nel monumento simbolo della città, la Mole Antonelliana. Il Museo si sviluppa a spirale verso l’alto, su più livelli espositivi, dando vita a una presentazione ricca di collezioni che ripercorre la storia del cinema dalle origini ai giorni nostri. Come classe siamo riusciti a visitare il piano terra e il primo piano.

Itinerario interattivo Il piano terra ospita un museo che presenta la storia del cinema a partire dal teatro d’ombre. Spostandosi all’interno della Mole Antonelliana, invece, troviamo diverse sezioni ispirate a film specifici o generi cinematografici: ad esempio una stanza era dedicata alla proiezione delle scene più iconiche della trilogia del dollaro di Sergio Leone.

Il primo piano all’interno della Mole, invece, ospita la famosissima esposizione dei poster di film dagli inizi fino ai giorni attuali, per ripercorrere i momenti più famosi della storia del cinema sia italiano che internazionale.

In una cornice di scenografie, proiezioni e giochi di luce, arricchita dall’esposizione di fotografie, bozzetti, manifesti e oggetti d’epoca, i percorsi di visita danno vita a una presentazione che consente di scoprire in prima persona i segreti nascosti dietro la macchina da presa e le fasi che precedono la proiezione del film. La particolare attenzione ai dettagli delle sale espositive ha contribuito alla creazione di un’atmosfera stimolante, in grado di attirare l’attenzione anche del visitatore più indifferente. Non per caso, infatti, nel 2024 il Museo Nazionale del Cinema ha ricevuto oltre 800mila visitatori, risultando uno dei musei più visitati d’Italia.

La storia Il museo ha sicuramente avuto un forte impatto su noi studenti, anche grazie al fatto che sia strutturato proprio con lo scopo di intrattenere il pubblico e suscitare interesse, rivolgendosi soprattutto alle nuove generazioni, tramite i numerosissimi spazi interattivi, in particolare nell’area che tratta della storia antecedente alla nascita del cinema. Nel corso della visita si ha l’impressione di star vivendo una storia lontana decine di anni in poco tempo, e lo stupore suscitato dalle tecniche cinematografiche più antiche è forse superiore a quello suscitato davanti alle innovazioni moderne. Il museo offre quindi un mood divertente per imparare qualcosa di nuovo. Finita la visita al Museo Nazionale del Cinema, ci siamo spostati al Museo della Radio e Televisione Rai, uno spazio esperienziale situato nello storico palazzo del Centro di Produzione Rai di Torino, a pochi passi dalla Mole Antonelliana. Il nuovo allestimento rinnovato del Museo è stato inaugurato nel 2020 e ad oggi è tra i musei più visitati di Torino, anche se, in verità, rimane poco conosciuto.

Il percorso Seguendo il percorso principale, che si sviluppa in tre sezioni, abbiamo potuto ripercorrere le prime forme di comunicazione a distanza, la nascita e l’evoluzione della radio e, infine, la storia della televisione italiana. Usciti dal percorso principale, abbiamo visitato e usufruito della sala. La tua esperienza radiotelevisiva in cui è possibile immedesimarsi nel ruolo di cameraman, cantanti o conduttori televisivi. Anche questo museo ha catturato a pieno la nostra attenzione. Il museo presenta, infatti, molte parti interattive dove il visitatore può scegliere lui stesso cosa guardare dagli archivi della Rai, per poter così rivivere alcune delle esibizioni più iconiche della televisione italiana. Molti di noi si sono misurati come concorrenti del famoso Rischiatutto condotto da Mike Bongiorno. Finita la visita abbiamo lasciato il centro di Torino per recarci in hotel: è stata certamente una giornata piena di scoperte e divertimento! l

Martina Caridi, Paola Pigaiani, Elisa Pocaterra, Mia Lucilla Sideri, classe 5H

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