La Nuova Ferrara

L’intervista

Stazioni ecologiche Hera, ecco la seconda vita dei rifiuti

Eleonora Sala
Stazioni ecologiche Hera, ecco la seconda vita dei rifiuti

Berghi (Hera): «Se ci sono oggetti in buono stato è possibile destinarli, con l’economia circolare, ad un ente no profit»

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Ferrara Il Gruppo Hera gestisce l’attività di pulizia e raccolta rifiuti a Ferrara ed il servizio comprende anche le stazioni ecologiche. Ma che cosa sono e come funzionano? Lo abbiamo chiesto a Sandro Berghi, responsabile dei Servizi Ambientali di Hera per il distretto di Ferrara.

Quante stazioni ecologiche ci sono a Ferrara?

«A Ferrara ci sono tre stazioni ecologiche e si trovano in via Diana, via Ferraresi e via Caretti. Questi centri di raccolta sono a disposizione di cittadini e imprese e qui possono essere portati gratuitamente materiali che, per tipologia, peso o dimensioni non possono essere conferiti nei cassonetti stradali».

Che differenza c'è tra stazione ecologica e discarica e tra isola ecologica e batterie di cassonetti?

 «La stazione ecologica non è una discarica. Le discariche, infatti, sono impianti di smaltimento finale dei rifiuti. Le stazioni ecologiche cittadine, invece, sono dei centri aperti all’utenza in cui i materiali conferiti sono destinati prevalentemente al riciclo. Solo una piccola parte dei rifiuti è avviata a smaltimento controllato o a recupero di energia».

Passando alle isole ecologiche di base (IEB), invece, possiamo dire che sono le batterie di cassonetti presenti lungo le nostre strade. Comprendono il cassonetto Smarty dell’indifferenziata e i cassonetti per la raccolta differenziata di carta, plastica, vetro, sfalci/ potature e organico. A Ferrara, frazioni comprese, le IEB sono circa 1230 che vengono periodicamente pulite e sanificate. Tutti possono portare rifiuti all'isola ecologica?

«Per accedere alla stazione ecologica è necessario avere un contratto tariffa rifiuti per un fabbricato o abitazione nel territorio comunale di Ferrara, quindi presentare la Carta Smeraldo o il codice fiscale, che permettono anche di ottenere sconti in bolletta in base alla tipologia e alla quantità di rifiuti conferiti. I cittadini possono scegliere a quale stazione ecologica recarsi, indipendentemente dall’indirizzo di residenza. Sono inoltre aperte con ampie fasce orarie, facilmente consultabili sul sito internet di Hera o tramite l’applicazione Il Rifiutologo. Si può accedere nelle aree in macchina o a piedi».

Cosa si può portare e cosa no?

«In generale, possono essere portati nelle stazioni ecologiche quasi tutti i rifiuti di origine domestica, compresi gli elettrodomestici di tutte le dimensioni, i cosiddetti Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), da cui è possibile ricavare e quindi riciclare diversi tipi di materiali e metalli. Si accettano anche batterie, macerie da piccoli lavori domestici effettuati direttamente dal cittadino residente (con un limite di peso), legno, mobili rotti, cassette, lattine e plastica, carta e cartone, rottami metallici, oli, potature, pneumatici senza cerchioni, cartucce per stampanti, imballaggi in vetro e molto altro ancora. Sono pochi i materiali che non sono accettati dalle stazioni ecologiche: ad esempio amianto, lana di vetro, lana di roccia, carta catramata, guaina bituminosa, vetroresina e cartongesso».

Pensa sia utile avere una serie di stazioni ecologiche o il modello è superato visto che Ferrara vanta una raccolta differenziata alta?

«La presenza delle stazioni ecologiche è molto importante poiché, come detto, qui possono essere portati tutti quei rifiuti urbani che non possono essere conferiti attraverso la raccolta stradale e domiciliare. Questi centri di raccolta integrano il servizio ordinario e rappresentano l’opzione ambientale più sostenibile e di minore impatto per la raccolta dei rifiuti urbani. Anche in una città come Ferrara, prima in Italia per raccolta differenziata, questo servizio è quindi importante».

Non tutti hanno la possibilità di portare i rifiuti in questi centri di raccolta…

«Il Gruppo Hera mette a disposizione delle utenze domestiche il servizio di ritiro rifiuti ingombranti a domicilio: basta prendere un appuntamento tramite l’app Il Rifiutologo oppure telefonare al numero verde 800 999 500. Se invece il materiale di cui ci si vuole liberare è ancora in buono stato, e non è quindi un rifiuto, può essere donato attraverso il progetto “Cambia il finale”. Chiamando lo stesso numero, si può infatti scegliere di destinare il bene a un ente no profit del territorio contribuendo alle buone pratiche di economia circolare. Presso il centro di raccolta di via Caretti è attivo anche il Box del Riuso, che contribuisce a valorizzare i beni usati».

Di cosa si tratta?

«Si tratta di un’area interna al centro di raccolta dove i cittadini possono conferire gratuitamente i beni da destinare al riuso su indicazione degli addetti. Successivamente, una associazione Onlus del territorio verifica lo stato e la funzionalità dei beni, e potrà ritirarli per riutilizzarli a scopi benefici, evitando che l’oggetto diventi un rifiuto. E’ possibile consegnare all’area del riuso diverse tipologie di oggetti come mobili e arredi; indumenti, accessori e biancheria; libri e cd; stoviglie; giochi e articoli per l’infanzia; attrezzi (esclusi strumenti a motore) e RAEE (esclusi quelli a uso professionale)».