Il ferrarese Caniato si candida a essere la stella del tennis
Carriera in costante crescita e l’incredibile vittoria in doppio agli Internazionali di Roma. Ciliegina sulla torta la chiamata alle finali di Coppa Davis a Bologna
Ferrara Nel panorama del tennis italiano sta emergendo con determinazione Carlo Alberto Caniato, classe 2005, uno dei giovani più promettenti degli ultimi anni. La sua storia è quella di un ragazzo che ha scoperto presto la passione per la racchetta e l’ha trasformata, col passare del tempo, in un percorso sportivo serio e concreto. Caniato ha iniziato a giocare da piccolissimo, in una famiglia dove il tennis era di casa. Ha impugnato per la prima volta una racchetta all’età di 4 anni, allenandosi al Tennis Club Marfisa e al Cus Ferrara. Grazie ai genitori, che lo hanno sempre supportato, e a una naturale predisposizione, il tennis è diventato ben presto il suo principale punto di riferimento. La prima scelta importante della sua vita arriva a 15 anni, quando decide di lasciare la sua città per allenarsi all’ Accademia Villa Carpena a Forlì, una delle realtà più riconosciute nella formazione dei giovani talenti italiani. Una decisione, questa, che ha segnato un punto di svolta nella sua crescita. La carriera junior di Caniato ha iniziato a prendere forma nel 2022, quando a maggio ha conquistato il suo primo titolo ITF Junior, vincendo un torneo al Tennis Club de Kairouan di Sousse. A luglio ha centrato anche la finale dei Campionati Junior bavaresi a Furth, partendo addirittura dalle qualificazioni. Un altro risultato importante è arrivato ad agosto, con la finale nel J4 Slovenian Junior Open, dove è stato fermato dal connazionale Lorenzo Angelini.
Il 2023 è stato per lui un anno di svolta. Partito da un ranking ITF Under 18 poco lusinghiero - oltre la 350 esima posizione - e senza punti ATP, ha chiuso la stagione al numero 46 del mondo junior. In Brasile ed in Paraguay, poi, si è confrontato con i migliori della categoria. Il momento decisivo è arrivato a maggio, quando ha vinto il prestigioso torneo J200 di Prato entrando così in un albo d’oro che negli anni ha visto trionfare anche campioni del calibro di Federer, Murray e Medvedev. Questa vittoria gli è valsa anche la convocazione in nazionale per i Campionati Europei Junior U18 di Klosters. Qui, in coppia con Gabriele Vulpitta, ha raggiunto la finale di doppio. Però, come tutti i grandi tennisti, uno dei sogni di Caniato era giocare uno Slam. Dopo le mancate qualificazioni a Melbourne e a Parigi, è riuscito a realizzarlo due volte nella seconda parte del 2023. A Wimbledon ha ottenuto il pass per il tabellone principale superando due turni di qualificazione, arrendendosi poi al giapponese Rei Sakamoto, numero 10 del mondo junior, in un match molto combattuto al primo turno. Ancora meglio è andata allo US Open: qui si è fermato solo agli ottavi contro lo statunitense Tien, poi finalista.
Da settembre poi è sbarcato al circuito maggiore. Caniato ha ottenuto vittorie contro giocatori con ranking piuttosto alto e ha conquistato i suoi primi punti ATP. Nel frattempo, ha continuato ad allenarsi tra Forlì e il Centro Tecnico Nazionale di Tirrenia, lavorando sugli aspetti fisici, tecnici e mentali del proprio gioco. Nella preparazione ha affrontato sia coetanei di valore, sia professionisti in preparazione per gli Slam.
Il passaggio definitivo al professionismo è iniziato a novembre 2024, quando Caniato ha ottenuto il suo primo titolo ITF da pro. Il 2025 è iniziato con una progressione ancora più netta. A febbraio ha vinto due titoli M15 consecutivi a Sharm El Sheikh, questa volta con Federico Bondioli. La coppia ha ricevuto così una wild card per il tabellone principale di doppio agli Internazionali d’Italia. Qui, al primo turno, hanno clamorosamente eliminato Bolelli e Vavassori, testa di serie numero cinque. Il talento ferrarese oggi sembra pronto a compiere il salto definitivo nell’ambiente del tennis professionistico. Con una base solida e questi risultati già significativi, a soli vent'anni Carlo Alberto rappresenta uno dei giovani più promettenti della next gen del tennis.
E, intanto, la ciliegina sulla torta è stata la chiamata dal capitano della Nazionale di Coppa Davis, Filippo Volandri, per ricoprire il ruolo di “sesto uomo” nella fase disputata a Bologna nella quale l’Italia ha superato l’Austria guadagnandosi l’accesso alla semifinale contro la sorpresa Belgio. Il ruolo del ferrarese è generalmente affidato a un giovane di prospettiva, per crescere nella squadra partecipando a un evento così importante, nel quale l’Italia è bi-campione in carica, ma stavolta deve rinunciare alle stelle Sinner e Musetti. “Litos” farà da sparring partner per i “grandi” che dovranno scendere in campo: da Berrettini a Cobolli, passando per la coppia dei doppisti Bolelli e Vavassori, battuti dallo stesso Carlo in coppia con Bondioli a maggio agli Internazionali d’Italia a Roma. «In realtà non mi aspettavo la chiamata - ha detto Caniato -. Però buono, nel senso un’ottima esperienza per chiudere la stagione in bellezza. È stata già un’ottima annata per me, ora questa Coppa Davis spero di viverla al massimo e prenderla come esperienza di crescita personale».
*studenti della classe 3ªA del liceo Ariosto
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