La Nuova Ferrara

Ferrara

Aldrovandi, in aula i periti

Aldrovandi, in aula i periti

La settimana prossima il confronto in aula davanti ai giudici

17 maggio 2011
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FERRARA. Alla seconda udienza del processo d'appello per la morte di Federico Aldrovandi, il giovane ferrarese 18enne morto durante una colluttazione con agenti di polizia il 25 settembre 2005, la corte d'appello di Bologna ha accolto, parzialmente, le richieste della difesa di acquisire memoria e ingrandimenti dei vetrini istologici del professor Claudio Rapezzi, cardiologo bolognese, consulente delle difese dei 4 poliziotti e acquisire una serie di articoli tratti dal sito www.pubmed su nuovi studi sugli effetti delle ketamine, droghe sintetiche potenti, in caso di assunzione.

La Corte ha rigettato anche le altre richieste, tra cui il sopralluogo in via Ippodromo dove morì il ragazzo, e anche la richiesta di risentire testimoni vecchi e nuovi.


I giudici della Corte (Magagnoli, Oliva e Ghedini) hanno poi deciso d'ufficio di fissare un confronto in aula, il prossimo 24 maggio, ore 10, tra il professor Rapezzi e il superconsulente delle parte civili Gaetano Thiene: il primo esperto, consulente delle difese, dei 4 poliziotti condannati in primo grado, ha sempre sostenuto che la morte di Federico fosse dovuta ad uno stress da katecolamine, sostanze stupefacenti assunte, mentre il professor Thiene ha indicato come tesi delle cause della morte violenta, la compressione del fascio di His, basando questa sua convinzione sulla lettura della fotografia del cuore di Federico agli atti dell'autopsia.


Interpretazione medico-legale che aveva dato lo spunto al giudice di primo grado per avere la prova determinante delle cause della morte del ragazzo, una immobilizzazione eccessiva e violenta da parte degli agenti.

Sulla base di ciò che emergerà dal confronto tra i due consulenti la Corte valuterà se ordinare un'altra nuova perizia medico-legale superpartes. Viene modificato pertanto il calendario d'udienze: cancellate quelle di domani e del 23 prossimo, si torna in aula il 24 per il confronto dei periti e si prosegue il 25 e 30 maggio.

Presente in aula la mamma Patrizia Aldrovandi: «E' sempre positivo un confronto tra esperti - ha commentato sulle decisioni della Corte -, è un bene che si facciano ulteriori accertamenti anche per confutare le tesi del professor Thiene, un esperto riconosciuto a livello mondiale: speriamo non si allunghino troppo i tempi del processo, per giungere alla conferma della sentenza di primo grado che noi come famiglia auspichiamo».