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Berco, sugli straordinari rapporti tesi in fabbrica

Copparo, ieri sciopero di 2 ore. In alcuni reparti sta montando la protesta I sindacati chiedono un incontro con la dirigenza alla ricerca di un accordo

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COPPARO. La situazione alla Berco è in continua evoluzione, e non si può definire completamente risolta la situazione relativa alla vertenza dello scorso agosto.

Ieri, infatti, la Rsu ha chiamato i lavoratori a 2 ore di sciopero (quelle di fine turno). Lo sciopero ha fatto registrare una grande adesione (dovrebbe essere attorno al 90% dei lavoratori). I sindacati vogliono dare un segnale forte alla proprietà. La Rsu fa infatti sapere che sono ancora molti i punti sui quali discutere, soprattutto in merito alla produttività. Senza aggiornamenti, nuovi programmi, sviluppi produttivi, alla fine l'azienda chiede sempre e solo alle maestranze un impegno diretto in questo senso, senza muoversi di concerto. In effetti, fanno notare i sindacati, ci sono reparti in cui lo straordinario è ormai cosa normale, invece che, appunto, straordinaria, e nel complesso appaiono fuori controllo.

Invece di migliorare la produzione, si chiede ai lavoratori di continuare con la vecchia organizzazione del lavoro. Una produttività, quindi, che si vuole ottenere solo scaricandone l'onere sui dipendenti. Da parte del sindacato c'è la massima disponibilità ad incontrarsi e discutere di produttività con l'azienda, come punto di crescita in un processo di evoluzione della fabbrica, ma si deve anche ridiscutere l'organizzazione del lavoro, per migliorare opportunità ed efficienza. In poche parole, anche l'azienda deve muoversi nella stessa direzione - fanno sapere i sindacati - soprattutto considerando che da parte sindacale sono state avanzate delle proposte ancora non recepite dalla proprietà. Si parla quindi di un segnale forte dato alla direzione, ma che resta in un normale ambito ed in una altrettanto normale logica di contrattazione tra le parti. E che si spera sia accolto con lo spirito con il quale è stato mandato a tutti i livelli, dall'organizzazione del lavoro alla sicurezza sulle linee produttive.

Alessandro Bassi

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