«Il turismo è dequalificato e ci sono tanti disoccupati»
Mezzogori risponde al “Piano sviluppo Comacchio”: da quarant’anni solo parole «Parco del Delta Po nel Mab Unesco? Prima ripulite Valle Campo dall’amianto»
COMACCHIO. «Contratto di sviluppo! Parco del Delta Po quale biodiversità del pianeta! Idrovia! Della serie: a volte ritornano! Dal 1973, anno di approvazione del primo Piano regolatore generale (Prg) di Comacchio siamo cresciuti anelando tutte queste beltà. Quarant’anni di imbonitori politici di varie coloriture per raggiungere l’invidiabile risultato di un tasso di disoccupazione pari al 12%: il dato più alto del Basso Ferrarese».
Manrico Mezzogori, della Consulta popolare San Camillo, torna alla carica e questa volta concentra la sua attenzione sul “Piano sviluppo Comacchio”. Lo scorso 10 marzo la presidente della Provincia Marcella Zappaterra e il sindaco a 5Stelle Marco Fabbri, hanno firmato il protocollo di intesa per l’avvio del progetto speciale “Partnership pubblico-privata per la rigenerazione turistico-ambientale della costa”; in altre parole sarebbe prevista la realizzazione di un’area logistica e di sicurezza idraulica, di un’area dedicata al turismo nautico e ai servizi e di un’area destinata all’accoglienza e alla formazione.
«Sviluppo e lavoro! Oggi - si legge nel comunicato inviato da Mezzogori - la presidente utilizza gli stessi slogan dei suoi predecessori in questi ultimi quarant’anni. Lo sviluppo c’è stato: oltre 40mila seconde case, esclusi gli immobili commerciali. Conseguenze? Un comparto turistico dequalificato. Una costa pressoché impermeabilizzata e in pieno dissesto idrogeologico». Poi arriva il capitolo Idrovia Ferrarese, un tema discusso da decenni ma che, soprattutto negli ultimi mesi, ha acquisito sempre più campo e fondi: attualmente sul piatto ci sono poco meno di 150 milioni euro ma per concludere il tutto ne occorreranno almeno altri cento.
«Darsene gemelle da mille posti barca! Più i 300 della Marina degli Estensi! Più i 150 del porticciolo di Valle Capre! Il progetto Idrovia prevede poi una mezza dozzina di darsene per il diporto nautico! Rimini - continua la nota - ha un porto da 620 posti. Per non parlare dell’annoso e, a questo punto pietoso, destino dell’istituto “Remo Brindisi” (secondo i piani il complesso edilizio potrebbe essere trasformato in “scuola del mare”, un centro di formazione nautica, ndr)». Insomma, secondo Mezzogori e la consulta “San Camillo”, la maxi-operazione sarebbe l’ennesima ferita inferta al territorio. «Dulcis in fundo - si apprende dal comunicato - la proposta della Zappaterra di inserire il Parco del Delta Po come decima biosfera italiana Mab Unesco. Sì, certo. Ma prima bisogna rimuovere la porcheria che da 25 anni fa bella mostra di sé in Valle Campo. Una esempio su tutti? L’ex impianto intensivo della Sivalco (in disuso da anni, ndr) con relative coperture in amianto».
Samuele Govoni
©RIPRODUZIONE RISERVATA