«La nostra battaglia per salvare quegli alberi»
In viale Cavour proteste per la costruzione di un muretto con il taglio delle radici Colpa di 4 ginkgo biloba che crescono. La proprietà: «Stiamo cercando soluzioni»
Tutta colpa di 4 alberi di ginkgo biloba, uno femmina, che fa frutti che frutti non sono, ma semplici semi ricoperti da involucro carnoso (citazione botanica) simili a piccole albicocche che hanno il non pregio di puzzare, tanto, troppo. Che in questo caso diventano i semi della discordia, tra vicini, come accade nei palazzi in città, in viale Cavour 144. Ieri mattina per questi 4 ginkgo biloba, alberi che radicando si infilano in profondità e rischiano di spaccare tutto, anche un muretto in costruzione - quello della discordia - c’è chi aveva anche proposto di incatenarsi pur di non permettere il taglio delle radici per la costruzione di un muro confinante, manovra che avrebbe condannato, di fatto, nel tempo, gli alberi ad una probabile morte. Così, nello spiazzo davanti ai palazzi di viale Cavour 144, ieri mattina erano in tanti: gli abitanti che avevano anche raccolto due anni fa le firme (43 famiglie unite in una petizione a favore degli alberi) e poi geometri, un agronomo, botanici, ingegneri, avvocati e simpatizzanti ambientalisti. Per tutto il giorno la mediazione è stata portata avanti dai legali delle controparti: il proprietario del muretto che deve essere costruito (dopo che quello vecchio era stato abbattuto, e si diceva indebolito proprio per colpa delle radici dei ginkgo biloba) rappresentato dall’avvocato Giuliano Onorati e gli abitanti assistiti da David Zanforlini. Avvocati in ballo perché la contesa era già finita in tribunale, e conclusa con una sentenza del giudice di abbattere gli alberi, volontà poi rientrata con una trattativa ed una transazione (il pagamento di decine di migliaia di euro per i danni al muretto) per evitare il taglio degli alberi. Dopo l’accordo, però, le parti si sono irrigidite su come costruire il nuovo muretto: che deve essere dritto, come l’armatura e la cassamatta per le fondamenta, ma le radini sporgono troppo e dunque andrebbero tagliate. L’escamotage potrebbe essere la protezione delle radici con un tessuto non tessuto, inserirle nella gettata e permettere alla proprietà, finalmente, di costruire il muro. «Stiamo cercando una soluzione amichevole», spiegava ieri pomeriggio l’avvocato Onorati.