Usl Ferrara, rischi accorpamento
L’analisi del sindacato che ha disertato gli Stati Generali
L’Ausl di Ferrara sarà accorpata con quelle di Bologna e Imola. È la previsione del sindacato dei medici ospedalieri Anaao, che la scorsa settimana ha disertato gli Stati generali promossi dall’Ordine. «Caro collega – inizia la lettera firmata dal segretario aziendale Pierluigi Api –, in questo periodo in cui si svolgeranno le elezioni comunali e regionali (2015) è pressoché impossibile avere risposte da chi ci governa circa il destino della nostra sanità. L’Anaao Assomed ha analizzato quello che è accaduto e sta accadendo in questo periodo ed è in grado di rispondere alla domanda: “quale sarà il destino della nostra sanità?”. In pratica, il progetto avviato nel 2010 si è concretizzato nel 2011 con le varie delibere regionali che hanno suddiviso l’Emilia Romagna in tre Aree Vaste: Emilia Nord (Aziende Sanitarie di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena), Emilia Centrale (Bologna, Imola e Ferrara) e Romagna (Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini). L’obiettivo per il quale sono state istituite le tre Aree è, in estrema sintesi, risparmiare. Dato lo strumento giuridico e l’obiettivo, il passo successivo è stata l’istituzione dell’Azienda Unica della Romagna, quinta azienda sanitaria italiana per popolazione residente e tra le prime per superficie territoriale e numero di ospedali. Ha un bilancio di 1,725 miliardi di euro su un totale di 6,883 relativo a tutte le Aziende dell’Emilia Romagna. La sua istituzione è stata annunciata nel 2013 e deliberata a gennaio 2014. La situazione attuale, secondo i nostri colleghi, è di estrema confusione normativa e di marcata difficoltà gestionale». Il modello, a breve, dovrebbe essere esportato dalle nostre parti, almeno così prevede la sigla dei camici bianchi. «Il secondo passo, a nostro avviso – continua la missiva firmata Api –, sarà l’istituzione dell’Azienda Unica dell’Emilia Centrale che vedrà accorpate le Aziende Sanitarie di Bologna, Imola e Ferrara. Ricordo che l’Azienda USL di Bologna è tra le più grandi d’Italia; infatti, il suo territorio comprende 50 comuni su un’area di 3.000 chilometri quadrati, con una popolazione residente di 850.000 abitanti e un bilanci annuo di 1,7 miliardi di euro. Siamo certi che questa nostra analisi non piacerà a molti, per ovvi motivi – conclude il segretario aziendale –, ma noi contiamo sul tempo che, essendo galantuomo, evidenzierà chi aveva ragione».
Gabriele Rasconi