Autobrennero non trasformerà la Ferrara-Lidi in autostrada
Il Consiglio di Stato ha ribaltato il verdetto del Tar affidando la maxi-opera alla società Condotte Salta la simbiosi con la Cispadana e i tempi si allungano. L’assessore Modonesi: non sono preoccupato
Altri anni di viaggi d’inferno verso il mura tra buche e rattoppi? Il sospetto è lecito adesso che torna in discussione la trasformazione in autostrada della Ferrara-Lidi. Il Consiglio di Stato ha infatti ribaltato la precedente sentenza del Tar, togliendo il mega-cantiere da 666,3 milioni di euro ai vincitori della gara Anas, cioè Autobrennero in collaborazione, tra gli altri, con Coopsette e Pizzarotti. La vicenda si trascina dal 2011, bloccando di fatto l’avvio dei lavori per trasformare il raccordo in un’autostrada a sei corsie a pedaggio, e la sentenza del 26 marzo ha l’effetto di togliere di scena il vero motore privato dell’operazione: l’accoppiata Autobrennero-Pizzarotti, appunto, che è in pista per realizzare la Cispadana autostradale, della quale la Ferrara-Lidi è prosecuzione. Quest’ultima operazione era stata ideata proprio in funzione della Cispadana, e la circostanza che a realizzare entrambe dovesse essere l’Autobrennero, interessata a gestire per intero i flussi di traffico dal Brennero verso la costa, è sempre stata vista come una garanzia. Si tratta di due tratti stradali in simbiosi, la sostenibilità dell’uno dipende in qualche misura anche dall’altro, e realizzarli entrambi, con la prospettiva di una continuità tariffaria, era un punto forte del progetto. La stessa Cispadana, insomma, risentirà del contraccolpo.
Il futuro del raccordo è in ogni caso nelle mani di Condotte: Anas, infatti, ora dovrà approvare il progetto preliminare dell’opera previsto dal vincitore del giudizio, che presenta delle differenze rispetto a quello conosciuto. La concessione sarà fino al 2050, ad esempio, e non il 2053. Bisogna vedere, in particolare, come verrà valutata la posizione degli enti locali favorevole a tenere fuori dal pedaggio il tratto città-Cona, che serve l’ospedale Sant’Anna. Tra l’altro, proprio in questi giorni è emerso che il programma elettorale del sindaco Tiziano Tagliani non prevede la costruzione della Complanare, la strada parallela alla futura autostrada in grado di servire, appunto, il polo ospedaliero.
La gara, il cui iter risale addirittura al 2006, è relativa «all’affidamento in concessione della progettazione della riqualificazione funzionale ad autostrada e della gestione del raccordo autostradale Ferrara-Porto Garibaldi, con impiego di risorse a carico dei proponenti». Il vincitore della gara ha molte carte da giocare, anche se non fino a modificare lo schema contrattuale tanto da «individuare un ordine di priorità dei propri pagamenti, collocando quello del rimborso pubblico in coda»: questo stravolgimento operato da Autobrennero, appunto, è il motivo della sua esclusione da parte del Consiglio di Stato. «Non sono preoccupato - è il primo commento dell’assessore Aldo Modonesi - per Cona bisognerà comunque discutere con Anas, mentre la differenza di gestori non dovrebbe avere ripercussioni. Ritardi nei cantieri? Speriamo di no».
Stefano Ciervo
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