Esce il libro della Moretti «Racconto il mio Federico»
Domani alla libreria Ibs.it sarà presentato “Una sola stella nel firmamento” La mamma: altre provocazioni? Dopo ciò che ho superato non fanno più male
Domani alle 18 nella sala San Crispino della libreria Ibs.it verrà presentato Una sola stella nel firmamento. Io e mio figlio Federico Aldrovandi (ed. Il Saggiatore, 2014), libro scritto da Patrizia Moretti e Francesca Avon. Il testo racconta (quasi) nove anni fatti di amarezza, tristezza, sconforto ma anche forza, determinazione e coraggio. Sono gli anni che separano l’oggi da quel 25 settembre 2005: giorno in cui cambiò, e per sempre, la vita della famiglia Aldrovandi e della nostra città. In attesa della presentazione abbiamo intervistato Patrizia Moretti che sabato sera sarà anche ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa.
Perché ha voluto scrivere questo libro?
«In realtà le cose sono accadute, sono venute da sé e l’occasione mi si è presentata proprio in un momento in cui avevo la possibilità di farlo. Ho sempre pensato che a conclusione di tutto, e per me quella conclusione sarebbe dovuta essere la sentenza della Cassazione del 2012, avrei scritto la mia storia. Ma una serie di vicissitudini hanno fatto sì che io non potessi porre la parola “fine” a quanto accaduto e questo in me provocava dolore. Lo scrivere era prima di tutto una esigenza personale, non pensavo nemmeno a una eventuale pubblicazione: volevo scriverlo per me stessa».
E poi cosa è successo?
«È arrivata questa proposta dalla casa editrice. Mi è stata presentata Francesca Avon, che poi sarebbe diventata la co-autrice di questo libro, e tra noi è nata subito una bella sintonia. Grazie alla sua preparazione umana e professionale ho potuto parlare tanto del mio punto di vista, di come avevo vissuto tutta questa storia e devo dire che quei lunghi pomeriggi passati insieme a parlare mi hanno fatto bene».
Possiamo dire che questo libro va un po’ a completare i precedenti lavori scritti da altri o “Una sola stella nel firmamento” appartiene a un’altra galassia?
«Volevo dare vita a qualcosa che concludesse tutta questa vicenda. Naturalmente il taglio, l’approccio, è più personale: è la storia raccontata dal mio punto di vista. In certa misura è complementare con altri lavori certo, ma quello che mi piace sottolineare è che la storia di Federico ha coinvolto e coinvolge tante persone».
Attorno a questo caso sono state dette tante cose. Con l’uscita di questo libro non teme altre provocazioni?
«Ho scritto Una sola stella nel firmamento perché finalmente posso parlare a livello personale, un campo che non era esplorabile quando tutta la macchina giudiziaria era in corso. Ora, dopo quello che ho superato, non temo più le provocazioni: possono dirmi qualsiasi cosa, non mi fanno più male».
In queste pagine prevale la cronaca o la mamma?
«Ci sono entrambe. La narrazione non segue una scansione temporale precisa. Nel racconto parlo del passato, del presente, delle aspettative per il futuro. Compaiono stralci di verbale, passaggi molto tecnici, ma ci sono anche tante cose private e aspetti personali. Io sono la mamma di Federico e te lo racconto con le mie parole».
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