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L’Antimafia sequestra beni per 4 milioni di euro

L’Antimafia sequestra beni per 4 milioni di euro

I giudici e gli inquirenti mettono i sigilli alle proprietà dell ’imprenditore Sante Pisani. Il blitz anche per diverse attività che aveva nella provincia di Ferrara

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Abitazioni, terreni, quote societarie, attività economiche, conti correnti, polizze assicurative e dossier titoli sono stati sequestrati nelle province di Prato, Ferrara, Cosenza e Reggio Calabria, per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro.

Il tribunale di Reggio Calabria-sezione misure di prevenzione, accogliendo la proposta della procura e della direzione Antimafia ha emesso un decreto di sequestro dei beni riconducibili a Sante Pisani, 65enne originario della Piana di Gioia Tauro, trasferito con il nucleo famigliare a Poggio a Caiano (Prato) agli inizi degli anni ’90 dove ha mantenuto la residenza fino al 2012, per poi fare ritorno nel Comune di nascita.

Le indagini hanno fatto emergere il ruolo di primo piano di Pisani, diventato referente economico-finanziario di vari esponenti della criminalità organizzata calabrese, alcuni dei quali ai vertici delle più pericolose matrici ’ndranghetiste quali le famiglie Pesce e Bellocco di Rosarno (Reggio Calabria).

Dall’esame di precdenti indagini giudiziarie, delle frequentazioni, dei legami di parentela, degli interessi societari e della documentazione fiscale e bancaria, è stato possibile ritenere Sante Pisani indiziato di associazione mafiosa (416 bis), con la ’specializzazionè criminale di riciclare notevoli somme di denaro derivanti da truffe all’Unione Europea per contributi elargiti ad aziende e cooperative agricole della Calabria, ottenuti grazie a false documentazioni e collusioni con impiegati pubblici della Regione Calabria.

Il decreto a lui notificato, inoltre, ha riguardato il figlio di Sante Pisani, Vittorio, avvocato, recentemente arrestato nell’ambito dell’operazione ’Ontà, per aver favorito la ’ndrina Bellocco.