Vm, è iniziata l’era Fiat. Via le Rsu arrivano le Rsa
CENTO. Da ieri in Vm è cominciata l’era Fiat. E’ entrato infatti in vigore il ccsl ovvero il contratto collettivo specifico del lavoro. Nonostante il contratto Fiat preveda la suddivisione del lavoro...
CENTO. Da ieri in Vm è cominciata l’era Fiat. E’ entrato infatti in vigore il ccsl ovvero il contratto collettivo specifico del lavoro. Nonostante il contratto Fiat preveda la suddivisione del lavoro su 17 turni settimanali (sabato sera escluso) suddivisi in tre turni giornalieri di 7 ore più un’ora di pause e mensa pagate, in Vm si continuerà a lavorare su 18 turni settimanali di 7 ore e 50 minuti l’uno (pausa comprese) pagati 8 ore e 20 minuti. L’orario normale è di 8 ore (dalle 7,30 alle 16,30 con un’ora di pausa). I turni saranno suddivisi fra quattro squadre. Fiat ha accettato di non cambiare la turnazione ex Vm - che è più costosa di quella in vigore negli altri stabilimenti del gruppo - in quanto consente di sfruttare maggiormente i macchinari. Da ieri sono andate in pensione anche le Rsu che saranno sostituite dalle Rsa. Ogni segreteria nominerà i rispettivi componenti con una novità rappresentata dall’entrata di un componente della Uilm-Uil, sindacato firmatario del contratto nazionale e di quello aziendale. E’ stato designato Maurizio Mazzanti.
Attualmente sono 18 i delegati sindacali di cui 8 della Fiom, 4 della Failms che dal 27 marzo scorso è diventata Fismic-Confsal e tre ciascuno di Ugl e Fim-Cisl. Poi ci sarà l’attivazione delle varie commissioni. «Le cinque assemblee sono andate molto bene - afferma Sandra Rizzo segretaria provinciale della Fim-Cisl - abbiamo parlato con un migliaio di lavoratori ed il riscontro più importante è venuto da loro. Di quello che va dicendo in giro Mario Nardini e cioè che non vi saranno garanzie di assunzione per i contratti a termine che verranno modificate le pause ed altro ancora (segretario provinciale Fiom ndr.) non mi frega nulla. Mi interessa solo che i lavoratori non ci perdano economicamente».
«Nelle assemblee alla Pandurera la Fiom aveva raccontato un sacco di storie - afferma Alberto Finessi, Ugl - e cioè che gli orari di lavoro sarebbero stati stravolti, che i lavoratori ci avrebbero rimesso 3.500 euro. Il fatto è che se invece di chiamarsi Fiat si fosse chiamata ad esempio Toyota la Fiom sarebbe rimasta seduta al tavolo. Vedono in Marchionne il loro nemico giurato. E’ troppo comodo far fare le battaglie agli altri. Siglando questo accordo abbiamo dato un input affinchè la campagna occupazionale vada avanti. Posso essere nemico di chiunque ma davanti a tutto deve venire sempre l’interesse comune dei lavoratori». (m.bar.)