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Moltipicazione di ‘sindaci’ Tentati pure i centristi

Moltipicazione di ‘sindaci’ Tentati pure i centristi

Le candidature anti-Tagliani rischiano di lievitare: altri quattro ora ci pensano Nella notte la scelta di Udc, Ncd e Popolari tra alleanze e corsa civica solitaria

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Hanno una gran voglia di correre da soli, i centristi ferraresi che si riconoscono nelle sigle Udc, Ncd e Popolari per l’Italia, e così il quadro dei candidati sindaci del 25 maggio promette di dilatarsi in maniera inattesa. È il caso di ricordare, infatti, che anche l’estrema destra del movimento Identità e tradizione punta a candidarsi, mentre a sinistra del Pd e Sel sono ancora aperte tutte le opzioni (uno o più candidati sindaci). I primi a sciogliere i nodi sono comunque i centristi “orfani” di Alex De Anna, il consigliere civico che in assenza di un progetto di alternativa a Tagliani ritenuto credibile, ha declinato la loro offerta. Nella notte si è svolta l’assemblea decisiva, almeno nelle intenzioni dei vertici dei tre partiti: sul tavolo c’erano diverse opzioni, dalla predisposizione di una lista senza simboli a sostegno di un proprio candidato sindaco (si valutava la disponibilità di Francesco Fersini, leader del Nuovo centro destra, o di un altro giovane area Student office) fino al sostegno di uno dei candidati già in campo. Vittorio Anselmi (Fi, Fdi, Lega) sembrava l’alleato naturale, ma la caratterizzazione anti-euro e anti-immigrati che sta prendendo la campagna elettorale del centrodestra non piace a molti esponenti centristi. Sul tavolo c’è anche l’offerta di collaborazione di Simone Lodi, cioè l’appoggio con una lista alla candidato di Ferrara Futuro Insieme, Marica Felloni.

Conta l’orientamento dei leader, da Neda Barbieri (Udc) allo stesso Fersini fino ad Andrea Tosini (Popolari per l’Italia), ma la scelta doveva essere votata dall’assemblea e quindi il martgine d’imprevedibilità restava alto.

Alla moltiplicazione dei candidati potrebbe contribuire la catena di decisioni che in queste ore attendono i partiti della sinistra, in particolare Sel e Rifondazione comunista. Se i vendoliani andranno, tra oggi e domani, nella direzione più gettonata, cioè l’alleanza con Tagliani e il Pd, i rifondatori cercheranno prima di rimettere insieme pezzi della società civile e dei comitati (il Forum dei movimenti per l’acqua, al quale aderisce il Comitato per l’acqua pubblica di Ferrara, ha però esplicitato l’orientamento a non appoggiare direttamente partiti o movimenti); poi, eventualmente, a trovare un proprio candidato. Strada complicata per molti motivi, non ultimo il fatto che Prc non si “conta” da sola da parecchio tempo e il quorum del 4% per fare un consigliere non è facile da raggiungere. Questa mossa, peraltro, potrebbe dare via libera ad una lista civica imperniata su Roberto Soffritti e, solo in parte, sul Pdci.

Restano infine da definire ufficialmente le mosse di Un’altra Ferrara e dell’estrema destra, visto che alle dichiarazioni di candidatura dei leader Mario Zamorani e, più sfumata, di Sergio Baroni, devono trovare conferma nella compilazione delle liste, con tanto di quota femminile.

Stefano Ciervo

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