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PRIMA VISIONE

“Il pretore” riporta al cinema un romanzo di Piero Chiara

di GIAN PIETRO ZERBINI
“Il pretore” riporta al cinema un romanzo di Piero Chiara

GIAN PIETRO ZERBINI. Piero Chiara, apprezzato scrittore del Lago Maggiore sponda lombarda, ha dato in passato in prestito al cinema molti suoi celebri romanzi. Racconti balordi di provincia, tra...

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GIAN PIETRO ZERBINI. Piero Chiara, apprezzato scrittore del Lago Maggiore sponda lombarda, ha dato in passato in prestito al cinema molti suoi celebri romanzi. Racconti balordi di provincia, tra amorazzi, virtù, debolezze e miserie umane, in un quadro spesso a metà strada tra Boccaccio e Molière. Da “Venga a prendere il caffè da noi” di Alberto Lattuada, tratto dal romanzo “La spartizione” a “Il piatto piange” di Paolo Nuzzi fino a “La stanza del vescovo” di Dino Risi e “Il cappotto di Astrakan” di Marco Vicario, gli anni Settanta hanno visto all’opera alcuni dei più popolari attori italiani, Ugo Tognazzi su tutti, diretti da altrettanto famosi maestri della commedia all’italiana. A quasi 30 anni da “La spina nel cuore” pure questo firmato da Lattuada, torna sul grande schermo un film ispirato da un testo di Piero Chiara: “Il pretore di Cuvio”. Il tentativo del regista Giulio Base, noto soprattutto per la direzione di fiction televisive di successo, è quello di calibrare la giusta misura fra commedia di costume e dramma umano. Non sempre ci riesce, a parte il tocco leggero, banale ma mai scurrile, sembra più che altro un prodotto da avanspettacolo. Il personaggio cardine, un pretore con la passione per il teatro e le donne, si presta a una commedia alla Feydeau fatta di equivoci e tradimenti, tra aule di tribunale e camere da letto, e che da uomo di legge deve fare i conti anche con quella del contrappasso. Francesco Pannofino, che parla come George Clooney per essere il suo doppiatore, è un buon attore, ma il contesto è da B movie. Nel cast anche Sarah Maestri, nel ruolo del moglie del protagonista, ma soprattutto di produttrice. Lei, varesina di Luino, ci teneva a riportare una storia del suo compaesano Chiara al cinema. “L’amore è un’equazione”, titola il pretore la sua commedia e il film resta un’equazione con molte incognite.