Il sindaco di Comacchio contro tutti
Partecipa alla conferenza provinciale e accusa: sanità in mano a dirigenti non eletti e primi cittadini ridotti a scimmiette
COMACCHIO. Marco Fabbri contro tutti. Nonostante gli annunci contrari, ieri alle 15 il sindaco era in Castello a Ferrara per la Conferenza sociale e sanitaria: è intervenuto più volte, criticando direttori generali e colleghi sindaci, e finendo per trovarseli tutti contro. All’ordine del giorno i bilanci preventivi 2014 di Ausl e Sant’Anna, nonché i rispettivi piani d’investimento.
«Da quando la sanità di questa provincia è in mano a due dirigenti non eletti, i sindaci sono ridotti a scimmiette» ha affermato il sindaco di Comacchio davanti a Paolo Saltari e Gabriele Rinaldi, aggiungendo di non aver visto proposte di decurtazione dei loro compensi. «Nemmeno abbiamo parlato di tempi d’attesa e mobilità passiva – ha continuato –, quando come sindaco ho ricevuto anche di recente richieste dai cittadini di un aiuto per andarsi a curare in Veneto, visto che non potevano aspettare 400 giorni», mentre l’ospedale di Cona è stato accusato di «drenare risorse».
Fabbri ha rilanciato l’accusa di un tempo insufficiente per studiare le carte, chiedendo alla presidente di turno (l’assessore Caterina Ferri) di mettere ai voti un rinvio di due settimane. Il tutto condito da un auspicio rivolto al rettore Pasquale Nappi: «Spero che l’Università sforni nuove menti, che facciano scelte migliori per questo territorio». Parole che hanno aperto la discussione, con un’immediata replica di Rinaldi. «Anche nella Conferenza del giugno 2013 lei ci chiese più tempo, e così in quella di un semestre prima: è la ripetizione di un mantra. La mobilità passiva è oggetto di intervento, e i dati del primo semestre 2014 sono confortanti. Accusare Cona di drenare risorse, poi, è un velo dietro cui tanti cercano di nascondersi, ma stiamo semplicemente facendo il nostro lavoro».
Reprimende pure dai colleghi sindaci, come l’argentano Antonio Fiorentini: «Il tuo intervento è una caduta di stile poco piacevole, e la tua presenza in contraddizione con quanto dichiarato alla stampa». All’evocazione delle scimmiette si sono sollevati il portuense Nicola Minarelli («io non mi sento una scimmietta») e il laghese Manuel Masiero («è molto triste apostrofare così degli amministratori»).
Fabbri non ha desistito: «Sostengo sempre le stesse cose perché i metodi che usate sono sempre gli stessi. Molti partecipanti non hanno nemmeno letto i documenti, che ci avete inviato sei giorni fa e che avete integrato fino a ieri mattina, quando il minimo stabilito dal testo unico è venti giorni».
Prima di lasciare la Sala ha lanciato un ultimo monito ai colleghi di Argenta e Lagosanto: «Col vostro voto favorevole vi renderete partecipi del depotenziamento dei vostri ospedali». Con la sola astensione di Elisa Trombini (sindaco di Jolanda), la Conferenza ha bocciato la sua richiesta di rinvio. Ma a quel punto Fabbri se n’era già andato.
Gabriele Rasconi