«La mia verità si chiama Federico»
Mamma Patrizia ha presentato il libro: è nato tutto dopo l’indesiderata visita del Coisp a Ferrara di un anno fa
«Questo libro ci restituisce una vita che è stata troncata, che è stata tragicamente interrotta, ma chi fino a quel momento aveva avuto il suo percorso. Dietro questo libro, c’è la volontà di ridare dignità a quelle vite e a quelle morti che prima venivano liquidate troppo in fretta. Dal 2005 qualcosa è cambiato». Luigi Manconi ha aperto così il suo intervento ieri pomeriggio alla libreria Ibs.it di Ferrara in occasione della presentazione di “Una sola stella nel firmamento”, il volume pubblicato da Il Saggiatore scritto da Patrizia Moretti e Francesca Avon.
«Non l’ho proprio scritto, io ho raccontato, dopo sono stati altri, compresa Francesca a mettere su carta in maniera così perfetta e puntuale le mie parole». Patrizia Moretti è emozionata, ha gli occhi lucidi e la voce le si rompe più volte. Per controllare l’emozione cerca rifugio tra le righe dell’ “introduzione” scritta da Paolo, un amico di Federico che oggi vive a Londra. «Il libro è in parte l’elaborazione del lutto, anche se credo che elaborare la morte di un figlio sia impossibile, e in parte l’emancipazione che contribuisce alla mobilitazione sociale che altre donne e altre famiglie portano avanti. Quello intrapreso da Patrizia, Lino, Stefano e tutte le persone a loro care - prosegue Manconi - è stato un percorso tormentato che però ha portato a dei cambiamenti». La sala è gremita: uomini e donne, anziani e ragazzi seduti gli uni accanto alle altre per ascoltare una storia ormai tristemente nota ma che spesso, non è altrettanto conosciuta. E c’è una bella differenza tra i due termini. La Moretti, che impugna il microfono con la stessa forza di sempre, ripercorre alcune delle tappe della vicenda umana e giudiziaria del figlio. Scoppia il pianto: «In quei giorni continuavano a parlare di un “disperato morto per droga”. Mi guardavo intorno e vedevo la gente che mi osservava con occhi inquisitori, mi sentivo una pessima madre e poi ho voluto scavare, cercare la verità perché Federico non era così come lo stavano descrivendo». Da quella presa di posizione qualcosa è cambiato e ha continuato a cambiare. Anche oggi la vicenda non può dirsi completamente chiusa perché, come ha spiegato Francesca Coin in apertura di incontro: «Le domande in parte hanno trovato risposte, le contraddizioni persistono ma ciò che sta alla radice di questa vicenda è ben lontano dall’essere risolto. “Una sola stella nel firmamento” - prosegue la Coin - racconta con limpidezza dinamiche così spinose da fare accapponare la pelle». La Moretti lo precisa a più riprese: «Non era nei miei progetti scrivere un libro o per lo meno, non ero intenzionata a pubblicarlo. Tutto - ripercorre - è nato da sé dopo l’indesiderata visita del Coisp dello scorso anno. Volevo raccontare con il mio sguardo, quelli della mamma, questi anni così vorticosi. L’incontro con Francesca (Avon) per me è stato davvero importante perché ho potuto parlare e confrontarmi con una persona che ha saputo, prima di tutto, ascoltarmi e capirmi».
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