La Nuova Ferrara

Ferrara

dalla prima

QUANDO CREDEVANO CHE FOSSIMO UN’ORCHESTRA

QUANDO CREDEVANO CHE FOSSIMO UN’ORCHESTRA

Ci pensate? Mentre qualcuno è lì che immagina secessioni, annessioni, devoluzioni, disintegrazioni di territori (non nella sfera Russa o veneta, ma qui, nel Ferrarese), l’areale dell'informazione...

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Ci pensate? Mentre qualcuno è lì che immagina secessioni, annessioni, devoluzioni, disintegrazioni di territori (non nella sfera Russa o veneta, ma qui, nel Ferrarese), l’areale dell'informazione locale - la bellissima informazione locale - è globale più che mai. Leggono di Zenzalino, Scortichino, Santa Maria Codifiume o Dodici Morelli in ogni cantone del mondo, con un clic, e una inedita possibilità di partecipazione in diretta. Noi, cacciatori di piccoli e grandi avvenimenti, nei tempi che corrono siamo operatori di un passaggio epocale. Remiamo sulla carta e dentro la Rete.

Venticinque anni fa, invece, l'impresa fu diversa. L'esperienza della Gazzetta di Mantova, che già nel 1981 aveva gemmato la Gazzetta di Modena e la Gazzetta di Reggio, si innestò a Ferrara, altra città ex capitale con un salutare e forte senso di appartenenza e carattere identitario. Da allora il nostro giornale non ha mai smesso quel dinamismo, quel potente legame con la gente nostra che ci è derivato dal quotidiano-generatore mantovano il quale quest’anno compie 350 anni. È il più antico giornale d’Europa. Mentre il nostro è uno dei più giovani, dentro una catena di 18 testate locali che costituiscono Finegil Editoriale che fa parte del gruppo Espresso.

Oggi sarà in Castello per un saluto il nostro presidente, Carlo De Benedetti, nell’ambito della presentazione degli inserti socio-economici di “Atlante Ferrarese” in collaborazione con la Camera di commercio, e del libro “Ferrara. L’ultimo Novecento”. I festeggiati sono la gente, la città, la provincia. La Nuova ne è il tessuto connettivo.

In questi giorni è inevitabile che parliamo di noi. Legittimo, perché la Nuova è Ferrara (mi piace infilare il verbo essere al presente nel nome della testata) e viceversa: Ferrara è la Nuova. Mi pare di aver già battezzato col nome di orchestra questo nostro e vostro quotidiano, nel quale è altrettanto in ballo una redazione appassionata, che conosce palmo a palmo le zolle e le sabbie del territorio, coesa e motivata, che negli anni è stata guidata da professionisti come Enrico Pirondini, Valentino Pesci, Alberto Faustini, Paolo Boldrini.

Dopo viale Cavour e via Baruffaldi, la redazione dal dicembre scorso è ancora più in centro: Palazzo della Ragione, vista Listone, dal quale sperimentiamo dal mattino alla notte l'emozione di un panorama architettonico e umano sublime e assolutamente impegnativo. Avvistiamo i cittadini che comprano la Nuova nelle edicole, camminano, sfogliano, leggono, discutono. Anche il nostro lavoro è a chilometro zero.

Ecco, la mia vanità si esaurisce qui. Non posso davvero scrivere che questa tosta impresa della Nuova Ferrara è indimenticabile. Perché non finisce, ma procede. Perché non c’è giorno che non compiamo la lieta fatica di avere sotto gli occhi e sul giornale, di carta e digitale, questa terra e la sua gente. Non perdiamo il ritmo. Siamo un’orchestra.

Stefano Scansani

s.scansani@lanuovaferrara.it