Si parla del gandhiano Capitini
È dedicato ad “Aldo Capitini, l’educazione profetica” il nuovo appuntamento, oggi alle 17 nella sala Agnelli della Biblioteca Ariostea, con il ciclo di incontri ‘Viaggio nella comunità dei saperi...
È dedicato ad “Aldo Capitini, l’educazione profetica” il nuovo appuntamento, oggi alle 17 nella sala Agnelli della Biblioteca Ariostea, con il ciclo di incontri ‘Viaggio nella comunità dei saperi - Istruzione e democrazia’, a cura di Istituto Gramsci e Istituto di storia contemporanea di Ferrara. Ad approfondire il tema Daniele Lugli, collaboratore di Aldo Capitini e già presidente del Movimento Nonviolento, introdotto da Fiorenzo Baratelli.
Filosofo, politico, antifascista, poeta ed educatore italiano, Capitini (Perugia 1899 - ivi 1968) fu uno tra i primi in Italia a teorizzare il pensiero nonviolento gandhiano, al punto da essere indicato come il Gandhi italiano. Nel ’24 vinse una borsa di studio alla Scuola Normale Superiore di Pisa nella facoltà di lettere e filosofia e nel ’30 venne nominato segretario della Normale. Si oppose con forza al Fascismo e nel ’44 cercò di realizzare un primo esperimento di democrazia diretta, fondando a Perugia il “Centro di Orientamento Sociale”.
Domani alle 11.30, alla sala Ariosto dell’Ariostea in via Scienze, viene inaugurata la mostra “Visibile e invisibile”, in cui saranno esposti acquerelli di Paola Bonora e Valentina Lapierre, tratti dal volume “Invisibile, Ercole I rivisita Ferrara”.