La Nuova Ferrara

Ferrara

Govoni: dalla crisi si esce con uno ‘scatto’ in più

Govoni: dalla crisi si esce con uno ‘scatto’ in più

In Castello prima uscita pubblica del neo presidente della Camera di commercio «Partiamo dagli elementi economici positivi, anche l’informazione fa sviluppo»

2 MINUTI DI LETTURA





Ci sono dati che l’Atlante ferrarese mette nero su bianco e che danno un’idea chiara della difficoltà del percorso di uscita dalla crisi economica: il tasso di disoccupazione giovanile al 53,1%, contro il 40% della media italiana, e i 6.628 posti di lavoro bruciati negli ultimi cinque anni. «Come ne usciamo?» è la domanda che un po’ tutti si pongono, ed è stata girata dal direttore della Nuova, Stefano Scansani, al neopresidente della Camera di commercio, Paolo Govoni, nella sua prima uscita alla Sala degli stemmi del Castello. Govoni, che non ha nascosto la sua «emozione» per l’esordio in pubblico nella nuova veste, ha preferito rispondere in maniera indiretta: niente previsioni o, ancora più rischioso, promesse che potrebbero risultare avventate, ma l’elencazione non casuale degli elementi positivi cresciuti all’interno della crisi. «Bisogna fare uno scatto in più - ha esortato - Spesso siamo dipinti come fanalino di coda dell’Emilia, dal punto di vista economico, eppure possiamo vantare una forte propensione all’innovazione, in particolare nelle imprese giovanili, e 600 aziende esportano (il 40% verso paesi extracomunitari). Inoltre la Camera di commercio non può certo risolvere da sola i problemi, però è giusto ricordare che siamo tra le prime cinque per efficienza a livello nazionale». I primi dati dell’Atlante, pubblicati sul nostro giornale, forniscono qualche altra indicazione confortante, almeno in potenza: è il caso dei depositi bancari che, nel periodo 2007-12, sono aumentati del 44,2%, una crescita ben superiore alla media regionale (+35,4%), che può indicare la propensione a disinvestire nel mattone in crisi totale ma che dà l’idea di una massa di denaro disponibile a sostenere le imprese, una volta ridotte le esigenze di sostegno ai titoli di stato.

L’Atlante stesso, ha sottolineato Govoni, può essere un elemento aggiuntivo «di sviluppo del territorio, perché mette a disposizione dei cittadini una mole d’informazioni e di conoscenza specifica. La pubblicazione su di un giornale come la Nuova, poi, attiva i canali della discussione e del commento. L’informazione di per sè rappresenta un fattore di sviluppo». La mappa del territorio ferrarese pubblicata nella prima pagina dell’Atlante, peraltro, è già proiettata al futuro, in quanto la provincia è divisa nelle macro-aree di riferimento per aggregazioni o unioni comunali: c’è pure la freschissima Fiscaglia, a fianco di Ferrara-Voghiera-Masi, l’Alto Ferrarese, il Copparese, l’Argentano e il Delta-Costa. Le reti d’impresa vanno di pari passo alla rete dei Comuni. (s.c.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA