La Nuova Ferrara

Ferrara

Mazzoni finisce in aula per la truffa da 11 milioni

Mazzoni finisce in aula per la truffa da 11 milioni

Per l’ex promoter Mediolanum fissata l’udienza: 21 maggio davanti al giudice Tra i 150 risparmiatori, 7 casi di maxi raggiro: gli diedero anche 890mila euro

2 MINUTI DI LETTURA





E’ una somma aritmetica che fa venire le vertigini, a chi questi soldi non li ha più, perchè investiti nelle attività di Raffaele Mazzoni, ex promotore finanziario di Mediolanum. Uno dopo l’altro, in rigoroso ordine alfabetico dalla «a» di A.F. alla «z» di Z.S., sono in tutto 150 le persone rimaste truffate da Mazzoni. Il conteggio finale, dicevamo, è da vertigini perchè la somma arriva a 11 milioni 303mila 865,55 euro. Dovendo rispondere del «buco» milionario, in euro, per questi numeri, Mazzoni dovrà presentarsi davanti al giudice Silvia Marini il prossimo 21 maggio alle ore 12. Sono tre i capi di imputazione contestati a Mazzoni dalla procura: truffa, falsi ed esercizio abusivo di raccolta risparmi.

La truffa nei confronti di 150 risparmiatori viene contestata perchè con artifici e raggiri ha ingannato i clienti in quanto i soldi che gli consegnavano venivano investiti in prodotti finanziari gestiti da Mediolanum, promettendo interessi superiori a quelli di mercato realmente realizzabili e per altri trucchi consistiti nel consegnare ai clienti certificati Bimer e Medplus completamente falsi. In questo caso gli vengono contestate anche le aggravanti, in alcuni casi, per il danno di rilevante entità: sono i risparmiatori che gli avevano affidato cifre superiori ai 200mila euro. In un caso addirittura c’è chi gli ha dato 892.707,18 euro. E poi chi 350mila, chi 254 mila, 230mila, 222mila, 216mila e 211. Insomma, soldi che ti cambiano la vita. E l’hanno cambiata davvero, in peggio ovviamente, ai tanti risparmiatori beffati che avevano con Mazzoni un rapporto di fiducia assoluto. Tutti gli altri, poi cifre importante anche per persone normali, visto che tantissimi hanno investito dai 100 ai 200 mila con l’ex promoter. Per il reato di falso, Mazzoni deve rispondere del fatto di aver consegnato a centinaia di clienti, quei certificati falsi che vengono elencati, risparmiatore dopo risparmiatore truffato, in 10 pagine del capo di imputazione. Ultimo reato, quello di esercizio abusivo dell’attività di gestione collettiva del risparmio: perchè? Perchè Mazzoni raccoglieva soldi da clienti che non erano registrati presso Mediolanum, insomma, lavorare in «privato», non nel ruolo di promotore finanziaria della banca milanese, colosso del raccolto del risparmio.

In questo caso, il reato è contestato a Mazzoni per 89 clienti che già compaiono nell’elenco dei truffati Mediolanum o loro familiari per i quali Mazzoni apriva posizioni su posizioni (intestando loro certificati falsi), con un altro trucco, ma non poteva farlo perchè non erano clienti della Mediolanum: da qui il reato di esercizio abusivo. Ora i truffati potranno costituirsi parte civile e chiedere oltre i danni materiali anche quelli morali: e far pressioni in aula affinchè Mazzoni non svicoli dal «patteggiamento» della pena.

Daniele Predieri