Omp, serve il piano di salvataggio
Vertice in Comune. I sindacati: subito concordato e ammortizzatori
Incontro in Comune ieri mattina per fare il punto della situazione sulla Omp (Officina meccanica di precisione) di Cassana che da tempo attraversa una situazione delicata. Attorno al tavolo la proprietà rappresentata da Piero Puglioli (ex direttore di Unindustria Ferrara e attuale presidente della Fondazione Carife), Carlo Carnielli di Unindustria, l’assessore Deanna Marescotti per il Comune, l’assessore provinciale Caterina Ferri, il commissario Eleonora Permunian, il sindacalista Giovanni Verla della Fiom-Cgil e Davide Roversi della Rsu aziendale. «Confido che entro il 14 aprile venga depositata la proposta concordataria - spiegava Verla al termine dell’incontro - è necessario che da parte delle istituzioni vi sia la massima attività per fare in modo che non vi sia la dispersione dei macchinari e si provi a garantire la continuità aziendale per questa impresa che conta 27 dipendenti. Francamente come sindacato ci aspettavamo qualcosa di più. Prima arriviamo ad avere l’ammissione al concordato e prima riusciremo a garantire gli ammortizzatori sociali» (finora è stata utilizzata la Cig in deroga). A fine anni Quaranta l'impresa venne fondata con il nome di "Radius"; al suo interno si costruivano fanali per le biciclette e pattini a rotelle. Nella seconda metà degli anni Settanta il nome cambiò e con esso anche le mansioni. Si iniziarono a produrre materiali per il settore dentale, biomedicale e pneumatico. Lavori di precisione che facevano della Omp una fabbrica importante nel settore e dalla sede d'origine, in via Argine Ducale (dove ora ha sede la centrale dei Vigili giurati), si optò per uno spazio più ampio. Ecco spiegato il trasloco, avvenuto nel 1992, nel capannone attuale. All'inizio del nuovo millennio però le cose cominciano a scricchiolare. La Omp nel 2000 aveva circa 60 dipendenti, che nel 2008 diventano 40, numero destinato a calare ancora visto che oggi ne sono rimasti 27.