«Riecco la città che fu dei Duchi»
Due mostre per documentare i lavori in centro e i reperti rinvenuti
«Con il Programma speciale d’area è stato toccato il cuore del potere estense», spiega Chiara Guarnieri, della Soprintendenza per i Beni archeologici. Cioè l’antico potere dei Duchi, quello che aveva reso Ferrara una capitale e che cinque secoli dopo, nella versione democratica dei sindaci elettivi, si trova alle prese con i bilanci da far quadrare in tempi di spending review e con il consenso da conquistare nell’urna.Per questo motivo ieri a Palazzo municipale il Programma d’area del centro storico è stato trattato con la deferenza che si riserva ad un...mecenate. Quattordici milioni di euro, in parte spesi dalle amministrazioni locali, in parte dalla Regione e in parte dai privati per rinnovare negli anni e riqualificare una parte importante della città storica. E se i cantieri che hanno campeggiato per mesi nelle vie del centro hanno comportato disagi e suscitato proteste tra commercianti e residenti, «è anche vero che la valorizzazione promossa a Ferrara ha prodotto un effetto molto positivo e un ritorno maggiore di quanto ci si potesse aspettare in altre città», ha sottolineato il sottosegretario alla presidenza della Regione, Alfredo Bertelli. Così sono tornati o torneranno a nuova vita (i primi interventi sono stati avviati dall’amministrazione Sateriale) il Baluardo dell’Amore (450mila euro), Galleria Matteotti (682mila euro), Residenza municipale e Giradino delle Duchesse (1 milione e 450mila euro), corso Martiri della Libertà (1 milione e 650mila euro), piazzetta S. Anna e Tomba del Tasso (267mila euro), le vie Teatini, Cairoli, Voltapaletto, Contrari e Ragno (888mila euro), il Teatro Comunale (240mila euro, sisma compreso), Piazza Trento e Trieste (2 milioni), Casa Minerbi-Dal Sale (995mila euro). Tutti interventi documentati con dati e cifre nella mostra inaugurata ieri nel Salone d’onore di Palazzo municipale, visitabile fino al 29 aprile. Appaiata a questa c’è l’esposizione aperta da oggi (ore 17) fino al 13 luglio al Museo Archeologico (“Ferrara al tempo di Ercole I D’Este”) dedicata ai reperti rinvenuti durante gli scavi (tra essi una vasca di scarico della vecchia residenza ducale). «Per Piazza Trento e Trieste siamo in anticipo rispetto alle scadenze contrattuali», ha annunciato l’assessore Aldo Modonesi rivolgendosi idealmente ai commercianti che chiedono tempi celeri. «Abbiamo potuto migliorare l’immagine della città», ha commentato l’architetto Angela Ghiglione mentre l’assessore Roberta Fusari si è soffermata sul «lavoro corale che ha consentito di mettere in cantiere importanti opere di riqualificazione e valorizzazione del centro». Per il sindaco Tagliani l’amministrazione ha dimostrato «la volontà di concludere un percorso e di riconquistare per tutta la città anche spazi che stavano collassando». Bertelli ha ricordato infine che in provincia sono stati attivati 4 Programmi speciali d’area su 21 (due nel basso ferrarese, uno nell’alto ferrarese e uno a Ferrara). «In futuro - ha detto - si dovrà prevedere un programma di interventi, con relativi fondi, per la manutenzione ordinaria di opere come le Antiche Mura».