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Lagosanto, strappo di Bonazza e caos Pd

di Marcello Pulidori
Lagosanto, strappo di Bonazza e caos Pd

Il vincitore delle primarie di coalizione si sfila: «In lista persone sleali, non ci sto». Bigoni: atteggiamento inaccettabile

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LAGOSANTO. Sembrava procedere tutto serenamente. Ma la giornata di ieri, con il durissimo comunicato di Gianluca Bonazza (biologo, vincitore delle Primarie del centrosinistra e candidato sindaco), ha segnato l’annullamento delle stesse Primarie (che si erano svolte il 23 febbraio scorso), lo strappo di Bonazza rispetto al Pd, con la conseguenza - che ora appare inevitabile - di una seconda lista che lo stesso Pd starebbe già costruendo.

Giova ricordare i fatti, in particolare quelli avvenuti ieri. Negli ultimi giorni, addirittura nelle ultime ore, la costruzione della lista costituita dai 12 candidati al consiglio comunale ha rappresentato il pomo della discordia. Su Bonazza candidato sindaco, chiaramente, nessuno ha avuto nulla da eccepire.

Gli accordi raggiunti erano questi: dei 12 posti disponibili in lista, 4 sarebbero andati al Pd (Davide Bigoni, segretario comunale dei dem; Arianna Romanini, Veronica Trombini e Diana Chiodi); 1 a Sel, 1 a Rifondazione Comunista e 1 ai socialisti. E siamo a 7 “caselle” occupate.

Ne restano 5, che sarebbero state, sempre secondo i precedenti accordi, occupate da persone provenienti dalla cosiddetta società civile e che per il 99% sarebbero state scelte dallo stesso Bonazza. E siamo, dunque, a 12. Questo, però, fino a ieri mattina.

Ieri le carte in tavola sono, infatti, radicalmente mutate. Secondo il candidato sindaco Bonazza, il quale ammette lo strappo, «questo è stato inevitabile perché il gruppo promotore della lista Bonazza non ha ritenuto alcune persone, indicate dal Pd, leali e affidabili». Dopo aver ricordato che la sua lista si chiamerà Lcc (Lagosanto Che Cambia), Bonazza ha annunciato a breve la presentazione di lista e programma. Una lista, a questo punto, autonoma, totalmente sganciata dal Pd. E lo stesso Partito Democratico cosa farà? Il segretario locale Bigoni: «Noi siamo stati leali - ci ha detto ieri al telefono - , l’atteggiamento di Bonazza (che ricordiamo è stato iscritto al partito fino al 2012, e che poi non ha più rinnovato la tessera; ndr) è inaccettabile; con lui c’era un patto avendo lui vinto le Primarie, ma a questo punto il Pd considera sciolto il vincolo delle Primarie del 23 febbraio. Una nostra lista come Pd? Stiamo valutando». Una delle cause che avrebbero originato questo colpo di scena potrebbe essere legata, forse, a qualche mal di pancia che la vittoria di Bonazza avrebbe provocato nella dirigenza Pd, in gran parte schierata a favore del sindaco uscente Manuel Masiero. Si profila, dunque, la costituzione di una lista Pd, a sua volta sganciata da Bonazza, che potrebbe avere come candidato sindaco lo stesso Masiero, anche se sono in molti in paese a chiedere l’impegno diretto del leader locale Bigoni. Il centrosinistra ne esce abbastanza male, con un’ulteriore incognita: i partiti della coalizione (Sel, Rifondazione e socialisti), a questo punto, chi sosterranno: il vincitore delle Primarie (Bonazza), o il prossimo candidato sindaco che il Pd indicherà?

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