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Unindustria: più coraggio

Unindustria: più coraggio

Risorse e scelte per uscire dalla crisi: severa replica a Vancini (Confartigianato)

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Unindustria Ferrara Unindustria Ferrara interviene nel dibattito innescato da Giuseppe Vancini (Confartigianatao) sulla destinazione delle risorse da parte della Camera di commercio e sulla politica locale, dopo aver rammentato di rappresentare gli interessi di oltre 500 aziende nelle quali trovano occupazione oltre 20.000 persone. Ecco il testo.

«Ci preme ricordare che, nonostante ciò che sostiene il segretario della Confartigianato di Ferrara, Unindustria Ferrara ha pieno titolo ad intervenire nel dibattito e intende farlo nel rispetto delle logica del confronto, dell’apertura e della ricerca del massimo livello di coesione possibile tra organizzazioni economiche.

Non v’è dubbio che il nostro territorio patisca gli effetti di una frammentazione produttiva, così come quelli derivanti dall’assenza di filiere trainanti per l’economia in misura superiore alla media di altri territori. La combinazione di questi due elementi rende particolarmente difficili le scelte dei politica economica locale.

Tuttavia noi riteniamo che le scelte debbano essere fatte; e pensiamo che quelle operate dalla Camera di Commercio nell’ultimo decennio siano state scelte capaci di collocarsi nella giusta direzione oltre che largamente condivise preliminarmente. Non è nostra intenzione soffermarci qui sulla crisi economica devastante che sta sconvolgendo il sistema economico e produttivo nazionale e locale. Già troppe parole sono state spese.

Una considerazione però, forse non particolarmente originale ma molto significativa, desideriamo esprimerla: dopo questa crisi niente (o quasi) sarà più come prima. Occorreranno se davvero vogliamo insieme riemergere dal baratro, uno sforzo interpretativo, di analisi e una conseguente capacità di risposta che riescano ad andare oltre le classiche letture dei dati numerici che gli analisti ci offrono quotidianamente.

Noi riteniamo che in questi anni, presidente, giunta e consiglio camerali, ottimamente supportati dal segretario generale, hanno saputo sviluppare e indirizzare al meglio proprio quegli sforzi interpretazione e analisi che invochiamo come uno dei passaggi fondamentali per la creazione di nuovi modelli di sviluppo.

Tutto è perfettibile, ovviamente, e non ci sottraiamo al confronto per migliorare le scelte fin qui operate. Noi stessi, ad esempio in materia di innovazione e sviluppo, abbiamo sostenuto con forza che non soltanto debbano essere sostenute le aziende che basano la loro stessa esistenza su importanti innovazioni di prodotto o di processo, ma vanno anche aiutate le aziende che operano sui mercati “saturi” (compreso quello domestico) e li sfidano con prodotti o servizi maturi.

A chi se non a queste imprese è rivolto – ad esempio - lo straordinario impegno della Camera nell’azione di sostegno verso i Consorzi Fidi?

Ci sembra di poter sostenere che - contrariamente a quanto affermato nei giorni scorsi dalla Confartigianato, che propone indirizzi eccessivamente conservativi - che occorre, invece, avere coraggio per affrontare le difficili scelte che siamo tenuti ad operare in un regime complessivo di evidente scarsità di risorse.

Il coraggio di ammettere che è terminato il periodo degli aiuti a pioggia.

Il coraggio di affermare che è terminato il periodo dello slogan “piccolo è bello”. Crescere, non solo di dimensioni, è oggi una necessità di tutti, un fatto che le piccole imprese non possono trascurare.

Il coraggio di dire che è terminato il tempo della difesa a tutti i costi delle rendite di posizione.

Niente (o quasi) sarà come prima. Occorre, nell’ambito delle scelte da intraprendere, saper privilegiare gli operatori che hanno la lungimiranza di ragionare in modo nuovo. Coloro che guardano al futuro cercando di differenziarsi innovando, di mettersi in rete per esportare, che provano a crescere “culturalmente” e come dimensione.

Noi crediamo sia questa la strada giusta, quella che indicheremo con forza alla nuova Giunta e al nuovo Presidente, quella sulla quale abbiamo già iniziato a muovere importanti passi grazie alla guida autorevole del presidente uscente, Carlo Alberto Roncarati, al quale va il nostro ringraziamento per l’eccellente lavoro svolto.

Siamo perfettamente consapevoli che le scelte che si operano a livello locale sono tanto più forti e capaci di indurre sviluppo, quanto più sono condivise tra organizzazioni economiche, sindacali e istituzioni.

Ma non si torna indietro.

Faremmo davvero fatica ad immaginare percorsi diversi da quello che si sta compiendo per la prosecuzione dell’attività della Camera di Commercio.

E probabilmente, occorrerà ripartire da alcune considerazioni sulla centralità del “manifatturiero” per la ripresa. Su queste considerazioni, e da un confronto che conduce noi e le associazioni dell’artigianato a posizioni molto più vicine di quanto non potrebbe apparire in questi giorni, occorre iniziare a misurarsi concretamente, nell’interesse della collettività locale, mettendo da parte dannosi individualismi».