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L’ultima proiezione di Andrea

L’ultima proiezione di Andrea

Ai funerali del regista e professore Barra tanti amici lo hanno voluto ricordare

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«Come insegnante sarò ricordato dai miei studenti e come regista dalle mie opere. Per questo non voglio fotografie ne clamore, ma solo la presenza silenziosa di chi mi era amico». Nel suo testamento orale Andrea Barra, cosciente fino all’ultimo, ha lasciato queste volontà rispettate dalla moglie, dalla figlia ed anche da tantissimi che gli volevano bene. Gremita ieri la chiesa di Santa Francesca Romana, dove il parroco don Andrea Zerbini, ha scelto per l’omelia del rito funebre il paragone fra una sequenza del film Nuovo cinema Paradiso e la nostra vita mortale. «Prima di proiettare i film, Alfredo nel Nuovo cinema Paradiso li visionava per censurare le scene scabrose - ha sottolineato -, senza però buttarle via ma pensando in seguito di riconsegnarle come un dono. Così nella nostra vita ci sono situazioni che nessuno ha mai conosciuto e che abbiamo custodito nel nostro cuore. Saranno conformi al volere di Dio? Solo lui potrà giudicarlo. La speranza che lui ci dà è che la morte non corrisponde alla fine di una pellicola perché Dio ricompone la nostra vita in tutti i suoi spezzoni».

Molti i ricordi degli amici, tra cui Carlo Magri con il quale ha girato alcuni dei suoi cinque film: «Avremo occasione di vedere Nel silenzio il prossimo 30 aprile nel Chiostro di San Paolo - ha annunciato -, come tutti gli altri è una pellicola impegnata dove si parla di eventi legati alla grande guerra e alla Shoah». «Voleva fare il cinema da professionista - ha aggiunto Paolo Micalizzi -, per raccontare storie importanti; mi dispiace che non ci sia riuscito solo perché a Ferrara non ci sono le condizioni per farlo». Riccardo Modestino, invece, si rammarica per non aver fatto in tempo a realizzare l’ultima sceneggiatura del sesto film. Anche i radioamatori, attraverso Giorgio Orecchia, erano presenti ieri per dargli l’ultimo saluto.

Margherita Goberti