La Nuova Ferrara

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Ponte della morte Finalmente la perizia sulla ringhiera

di Daniele Predieri
Ponte della morte Finalmente la perizia sulla ringhiera

Venerdì nomina dei tecnici, convocati i legali dei 6 indagati Sono i tre vertici della Provincia e tre del comune di Mesola

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FERRARA. Finalmente si gioca a carte scoperte sull’inchiesta per la tragedia di Massenzatica e la morte di 4 ragazzi, finiti con l’auto nel Canal Bianco, dopo aver sfondato il parapetto del Ponte Trapella. Venerdì prossimo la procura ha convocato tutte le parti (i sei indagati e i rispettivi legali) per il conferimento di incarico dell’ «accertamento tecnico irripetibile»: un atto tecnico atteso da giorni e che vede nel ruolo di indagati, come atti dovuti, i massimi vertici della Provincia (presidente Marcella Zappaterra, assessore Davide Nardini e tecnico Mauro Monti) e i tre vertici del Comune di mesola (sindaco Lorenzo Marchesini, vicesindaco Dario Zucconelli e dirigente tecnico Fabio Zanardi). In quella sede verranno nominati i tecnici che dovranno eseguire la perizia per conto della procura e stabilire la dinamica dell’incidente, il comportamento dell’auto che ha sfondato il parapetto e valutare le condizioni di manutenzione dello stesso parapetto che ha ceduto in seguito all’impatto dell’auto senza controllo, che ha terminato la corsa, nel canale, ribaltandosi con all’interno i 4 ragazzi, morti - presumibilmente - affogati.

I «periti» della procura (che verranno formalmente nominati venerdì) dovranno valutare dal punto di vista cinematico la velocità dell’auto, (le condizioni psicofisiche di chi guidava sono affidate al medico legale che ha eseguito l’autopsia) e quindi la tenuta strutturale del parapetto. Come del resto aveva spiegato il procuratore capo Bruno Cherchi «occorre prima di tutto accertare le condizioni della ringhiera del ponte al momento dell'incidente». E per far questo, sottolineava Cherchi erano necessari «esami, con tempi tecnici per attivare le consulenze». I tempi tecnici sono passati, e dopo due settimane si mette in moto la macchina per la perizia. Per eseguire questi atti è stato necessario indagare i presunti responsabili, della proprietà della strada e del Ponte Trapella. Ma si è aperto un contrasto, inatteso, tra Provincia e Mesola sulla proprietà, non tanto della strada provinciale 11, ma del Ponte Trapella. Il comune di Mesola ha ribadito nei giorni scorsi che la proprietà del ponte della morte è assolutamente della Provincia. L’amministrazione provinciale ha replicato che vi era stato un passaggio di proprietà, da provinciale a comunale, compreso il Ponte. In attesa del chiarimento, la procura ha indagato tutti, per non rischiare di invalidare i risultati. E ha chiamato tutti i sei indagati (con legali e consulenti) all’appello, venerdì prossimo.