Frane e argini in primo piano
Bondeno, interpellanza del Pd. Perplessa la Micai sulla procedura degli espropri
BONDENO. Emergenza frane, ma anche stato degli argini dei fiumi, con la risposta ad un'interpellanza del Pd, nel consiglio comunale di lunedì sera. Il Consorzio di Bonifica svolgerà lavori (per circa 2 milioni di euro) sul canale Cittadino, procedendo anche con espropri ed occupazioni temporanee di territori, a Salvatonica e San Biagio. Necessario, quindi, un accordo preventivo con il Comune per i successivi atti necessari. La procedura lascia perplesso il capogruppo Pd, Patrizia Micai. La quale presenta un'interpellanza in merito allo stato degli argini dei vari corsi d'acqua che attraversano il territorio. «Il sindaco è una parte di un sistema dove, a cascata, intervengono diversi attori tecnici - replica il sindaco Fabbri - ed il primo cittadino ha il ruolo di promuovere la cultura della sicurezza e l'informazione ai cittadini. Acquisendo i dati attraverso i vari enti. Dopo il maltempo dei mesi scorsi, ciascun ente competente sta svolgendo controlli sui rilevati arginali, dei quali raccoglieremo informazioni». L'assise procede poi sul Psc, con la parte finale delle controdeduzioni e delle riserve della Provincia. Prendendo atto dei nuovi automatismi derivati da queste ultime, con la ricognizione dei vincoli. Il tutto ha prodotto una serie corposa di elaborati e automatismi. Con la delibera di lunedì sera viene adottata anche la classificazione acustica: il tutto per andare a chiedere l'intesa con la Provincia, ai sensi della legge regionale 20, che porterà alla definitiva approvazione del Psc. «Una volta raggiunta l'intesa - dice Fabrizio Magnani dell'ufficio tecnico - il documento sarà approvato definitivamente dal consiglio». Ospite dell'assemblea è anche l'archeologo Valentino Nizzo (Soprintendenza), per parlare dei progressi negli scavi nella Terramara di Pilastri. «In questo territorio - avverte Nizzo - c'è una storia, una memoria e un patrimonio straordinari dal Neolitico fino ai giorni nostri. La particolarità di Terramara è unica per tutta la provincia, anche perché si tratta di una comunità terramaricola più prossima al bacino del Po, con un insediamento ancora intatto sul piano paesaggistico. Sull'altra sponda, si sono ritrovati resti di insediamenti micenei, ancora non rilevati a Pilastri, dove pure ci sono esempi di fortificazioni e fossati, e insediamenti complessi, in prossimità del Po». Tra le proposte, anche quella del capogruppo Pd, Patrizia Micai, di trasferire i reperti archeologici recuperati a Pilastri nel museo civico di Stellata, in un'ottica di valorizzazione di un percorso turistico.(mi.pe.)