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restauri post-sisma: l’esposto m5s

«Indagate su quei progetti»

Da quell’esposto è nata l’indagine che ha portato, venerdì scorso, i carabinieri del Nucleo di Tutela del Patrimonio nella sede della Direzione dei Beni culturali dell’Emilia Romagna. Nell’inchiesta,...

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Da quell’esposto è nata l’indagine che ha portato, venerdì scorso, i carabinieri del Nucleo di Tutela del Patrimonio nella sede della Direzione dei Beni culturali dell’Emilia Romagna. Nell’inchiesta, condotta dalla procura di Bologna, è indagata la direttrice dei Beni Culturali dell’Emilia Romagna, Carla Di Francesco. L’accusa ipotizzata è abuso d’ufficio: la procura vuole accertare se nella sua attività ha avvantaggiato il compagno Giuliano Mezzadri, socio e direttore di uno studio di ingegneria ferrarese che ha presentato alcuni progetti di restauri post-terremoto. Per una parte di quei progetti, quelli firmati direttamente dal compagno della direttrice, Carla Di Francesco aveva delegato un esaminatore ‘ad hoc’, una soprintendente, «per evitare possibili conflitti di interesse», ha spiegato alla ‘Nuova’ Carla Di Francesco. L’inchiesta è partita da un esposto presentato da due consiglieri comunali di Bologna del M5S, Piazza e Balugani. Il documento chiedeva alla procura di verificare le procedure relative a 18 progetti, tra cui il Palazzo ex Borsa, l’ex convento di S. Nicolò, la Certosa, la Cattedrale di San Giorgio, Palazzo Balbo, Palazzo Chiné e Palazzo Sacrati.