La carica degli 823 In fila per 220 posti del corso a Medicina
Ieri in Fiera le selezioni per il prossimo anno accademico In calo rispetto il 2013 quando si presentarono in 1150
Se li sono contesi in 823 i 220 posti per matricole del corso di laurea in Medicina e Chirurgia: a far la divisione per ognuno c’erano esattamente 3,74 aspiranti. La cifra può impressionare, ma bisogna ricordare che nel settembre scorso furono ben di più, circa 1.150 per lo stesso numero di posti. «Sì un calo c’è, ma è stato riscontrato su tutto il territorio nazionale», confermava ieri il presidente della commissione giudicatrice Baraldi mentre ci accompagnava tra i banchi a parlare con i giovanissimi studenti. Che in realtà provengono da esperienze di vario tipo: ci sono persone che l’esame di maturità l’hanno superato oramai da un pezzo eppure – nonostante frequentino un altro corso – continuano a tentare l’iscrizione a Medicina, ma ovviamente non mancano gli studenti che stanno ancora frequentando la scuola superiore. Già, perché la novità dell’anno è questa: il Ministero dell’istruzione, università e ricerca ha deciso di anticipare ad aprile alcuni test. Una decisione motivata con lo scopo di lasciare più tempo agli atenei per organizzarsi, evitando che si trovino a ridosso dell’inizio delle lezioni con le procedure ancora in alto mare, ma che ha fatto discutere molti studenti delle scuole superiori, costretti a conciliare la preparazione del test con il consueto studio. A rispondere alle domande di logica, cultura generale, biologia, chimica, fisica e matematica nei cento minuti di tempo c’era fra i tanti Elisa Bellato di Rovigo: «sono al terzo tentativo, e provo per odontoiatria, nel frattempo però sto frequentando Igiene dentale». Stessa “anzianità” della vicina di banco Giulia Procanello: «l’anno della maturità mi iscrissi a Farmacia, poi siccome non mi piaceva passai a Lingue e letterature straniere a Verona. Oggi concorro per un posto a Medicina». Delle nostre parti è il mesolano Francesco Lucci, che ancora frequenta (di là da Po) la scuola superiore. «E’ stato molto difficoltoso prepararsi per questa prova con le lezioni in corso e la maturità ancora davanti, e devo dire che i miei professori non mi sono venuti incontro, mentre so di altri che sono stati favoriti». Fra tanti tenacissimi aspiranti camici bianchi, c’è chi il test lo affronta – dichiaratamente – «per sfizio». È il caso del rodigino Alessio Giuliano, studente di Economia a Bologna. «Mi sono iscritto anche per fare una sorpresa ai miei genitori: se dovessi superarlo rinuncerò, lasciando il posto a qualcuno che vuole studiare Medicina veramente». Come il ravennate Carlo Masoli o la sua concittadina Elena Mancini. Anche lei va ancora a scuola, e come Piano B pensa all’iscrizione a Biologia, per riprovare il prossimo anno. Pure per lei è stato un problema conciliare scuola ed ammissione, «e infatti il test non l’ho preparato» commenta lapidaria. Marco Turra frequenta il Roiti: «aprile non è certo un mese comodo, ma pur di prepararmi ho seguito un corso al Dipartimento di Biochimica». La sua alternativa è Fisioterapia. Tra i liceali estensi anche Silvia Gambulaga dell’Ariosto ad indirizzo sociale, «dunque con sole tre ore a settimana di Matematica. Ho dovuto arrangiarmi». Domani tocca agli aspiranti studenti di Architettura.
Gabriele Rasconi