Spal 1907 fa crac, ora è bancarotta
Dopo il fallimento, gli atti del tribunale già inviati in procura Guai penali per l’ex presidente Butelli e altri sette indagati
Bancarotta fraudolenta per distrazione, per aver fatto uscire dalle casse della Spal 1907 almeno 2 milioni di euro. E non solo. Per Cesare Butelli, la (dis)avventura a Ferrara, iniziata nel 2008 con l’acquisto della società, non è finita con la dichiarazione di fallimento della sua società, la Spal 1907, decretata nei giorni scorsi dal tribunale di Ferrara. Proprio dal tribunale di Ferrara, presidente Francesco Maiorano, interpellato da la Nuova Ferrara, giunge la conferma: «La sentenza di fallimento, in copia integrale, è già stata trasmessa alla procura». Pertanto, ora le indagini si svilupperanno per bancarotta fraudolenta, reato conseguente - dovuto e automatico dal punto di vista procedurale - appunto al fallimento e soprattutto alla sua genesi. Del resto, come si ricorda Cesare Butelli, nel ruolo di presidente della società era già indagato per appropriazione indebita di almeno 2 milioni per l’«operazione fotovoltaico», la realizzazione di un parco solare a Casaglia, per la produzione di energia elettrica tra i più grandi d’Italia. Quei soldi, i primi 2 milioni di proventi del parco, secondo gli inquirenti, Finanza e pm Nicola Proto che aveva formalizzato i primi atti contro l’ex patron, sarebbero stati fatti uscire dalla società Spal 1907 a proprio favore: una distrazione di capitali di cui potrebbero rispondere altre persone. Da quanto si apprende, infatti, Butelli è indagato con altre 7 persone: tutti coloro, vicini a Butelli, che hanno seguito l’operazione fotovoltaico, dall’ideazione alla costruzione alla sua cessione. «Le indagini sono in corso», spiegano dalla procura nel massimo riserbo. Interpellato direttamente, il procuratore capo Bruno Cherchi si limita a spiegare che «ora sulla base dell’invio della sentenza di fallimento, la procura farà le dovute valutazioni in merito al possibile sviluppo dell’ipotesi di reato». Le prime indagini, dicevamo, hanno riguardato non solo Cesare Butelli ma tutti coloro che hanno avuto a che fare, passo dopo passo, con il fotovoltaico (vedi i dettagli dell’operazione nella pagina a fianco), soprattutto per gli aspetti legati alla realizazione e alle autorizzazioni che furono concesse: autorizzazioni che prescrivevano uno sfruttamento del fotovoltaico (e i conseguenti introiti economici) solo a favore della società Spal, non di altri soggetti o imprenditori, poi di fatto subentrati nella gestione e nello sfruttamento. Da qui le possibili violazioni che potrebbero venir contestate dalla procura. Non si conoscono nè accuse dirette nè i nomi di tutti gli indagati, ma da quanto si apprende vi sarebbero soggetti solamente «privati» e non «pubblici». L’approfondimento della vicenda dal punto di vista penale dovrà verificare tutti gli aspetti dell’operazione, che nel lontano 2010 venne annunciata come l’idea vincente per le società sportive, che avrebbero potuto finanziare l’attività agonistica. Un sogno per Butelli che si è infranto, prima contro le regole sportive, poi quelle penali.