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Ferrara

«Dobbiamo cambiar rotta Bondeno merita di più»

di Maurizio Barbieri
«Dobbiamo cambiar rotta Bondeno merita di più»

È lo slogan su cui punta Giovanni Nardini, candidato sindaco del centro sinistra Il 26 aprile la presentazione della squadra. Previste molte novità

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BONDENO. Il centrosinistra dopo quindici anni di opposizione cerca di riconquistare il Comune. Per dare la scalata al Municipio punta su Giovanni Nardini, 52 anni, capogruppo Pd in consiglio comunale e consigliere provinciale.Lo slogan scelto da Nardini è «Dobbiamo cambiare rotta. Bondeno merita di più». La squadra di Nardini comprenderà molti indipendenti, persone che provengono dalla società civile. Niente nomi. «Li svelerò il 26 aprile» afferma Nardini. «Il Pd è stato un partito autorefenziale,ora serve un cambio di passo e per farlo occorre coinvolgere pezzi di società civile, volontariato, movimenti, bisogna cambiare rotta per il bene di Bondeno. I dati Istat- prosegue Nardini - ci dicono che dal 31 dicembre 2008 al 31 dicembre 2011 si sono persi come reddito complessivo 10 milioni e mezzo di euro di reddito e persi 817 lavoratori attivi così come 350 unità di popolazione residente e dal punto di vista di reddito pro capite rispetto alla media della provincia di Ferrara si sono perduti 540 euro di reddito pro capite. Bisogna fermare questa tendenza dell’impoverimento del territorio e creare prospettive per i giovani. Si deve puntare sulla qualità dell’agricoltura e sostenere un sistema di investimenti per imprenditori agricoli tramite il Consorzio Agrofidi. Stesso discorso per il commercio, per gli insediamenti produttivi, ad esempio per le nuove aziende che si insediano sul territorio vanno eliminate le tasse comunali per i primi cinque anni e niente oneri di urbanizzazione mentre per l’Imu, che va allo Stato, prevedere un contributo a rimborso. Rendere pubblico anche il registro di lavori pubblici e far lavorare di più sul territorio leimprese locali . Due parole le spendo sul pastificio. Una vicenda complessa che deve avere termine. Le aziende di Bondeno devono essere pagate, bisogna fare chiarezza sul progetto, non può andare avanti questa rincorsa di voci di promesse». Infine la chiusura: «l’unica ambizione che ho è di poter lavorare per il bene di Bondeno. Riattivare e rimettere in gioco il rapporto con la gente che si è perso 20 anni fa».