Il film della Sgarbi domani è al Boldini
Si intitola “Quando i tedeschi non sapevano nuotare” Elisabetta torna in città con un’opera sulla Resistenza
Si intitola “Quando i tedeschi non sapevano nuotare” il nuovo film di Elisabetta Sgarbi che sabato 12 aprile alle 18 sarà presentato alla sala Boldini nell’ambito delle celebrazioni cittadine per il 69° Anniversario della Liberazione. L’appuntamento, organizza o da Comune di Ferrara, museo civico del Risorgimento e della Resistenza, Arci, Anpi, Betty Wrong e Rai Cinema, prevede, dopo la proiezione, una conversazione condotta da Gian Pietro Zerbini, critico cinematografico della Nuova Ferrara, con gli storici Antonella Guarnieri, Davide Guarnieri e Andrea Rossi, il curatore delle interviste Eugenio Lio e la regista Elisabetta Sgarbi. Interverrà il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani. Coordinerà Delfina Tromboni. Il 25 aprile si avvicina e Ferrara lo ricorda attraverso il nuovo film di Elisabetta Sgarbi, “Quando i tedeschi non sapevano nuotare”. Il film, realizzato da Betty Wrong e Rai Cinema, racconta alcuni fatti legati alla Resistenza nel Basso Ferrarese e nel Polesine. A 70 anni dalla strage del castello di Ferrara raccontata da Giorgio Bassani, e da Florestano Vancini nel film “La lunga notte del ’43”, qui a parlare sono donne e uomini che quella storia l'hanno vissuta sulla propria pelle. “Quando i tedeschi non sapevano nuotare” è un film dove le voci - raccolte da Eugenio Lio - dei grandi registi che hanno raccontato la Resistenza, come Bernardo Bertolucci e Ermanno Olmi si intrecciano a quelle di Lidia Bellodi, partigiana attiva nella liberazione di Bondeno, e a quelle di donne e di uomini che ricordano le missioni segrete, le staffette, la paura e la morte che convivevano vicino alla scoperta dei primi amori, del ballo, all’energia della giovinezza.
Nonostante l’ultimo episodio di “Paisà” di Roberto Rossellini, e i racconti di Giorgio Bassani, la Resistenza nel Basso Ferrarese e nel Polesine è stata poco frequentata. Tra le molte ragioni, anche perché si è creduto che qui la Resistenza non fosse possibile. Invece, la pianura, i canali hanno generato una specificità della Resistenza che, anche qui, ha avuto i suoi martiri e i suoi eroi. Raccogliendo episodi e testimonianze di chi vi ha fatto parte, si è cercato di ricostruire le tracce di una Resistenza, magari meno organizzata e coordinata, ma qualitativamente e quantitativamente inequivocabile. La liberazione del Comune di Bondeno da parte delle sole donne; il vigliacco assassinio di Ludovico Ticchioni, ragazzo ferrarese di 17 anni; Walter Feggi che consegna agli alleati la minuta dei fondali del Delta; le testimonianze di chi ha visto i tedeschi annegare a migliaia nelle acque del Po, sono solo alcuni dei fatti riconvocati alla memoria del cinema e riarticolati da storici che da anni stanno tentando di ricostruire quello che accadde in quei mesi decisivi.