No alle infiltrazioni mafiose
Molto partecipata la serata sulla legalità con il giornalista Tizian organizzata da Libera
CENTO. Il Centopievese dice no all'infiltrazione delle mafie. Una serata sulla legalità molto partecipata, mercoledì sera, organizzata dai ragazzi del don Zucchini e il presidio di Libera. A testimoniare la presenza, l'infiltrazione e persino il radicamento delle organizzazioni mafiose in regione, è stata proiettata la videoinchiesta 'Senza Regole. L’avanzata criminale, economica e culturale nell’Emilia-Romagna che resiste' realizzata dal giornalista Giovanni Tizian, con Laura Galesi e Federico Lacche. Ne è emerso un messaggio chiaro. L'Emilia Romagna, con la sua storia legata al tessuto associativo e di prossimità, ha gli anticorpi per contrastare le mafie. E' possibile invertire la rotta, applicando strumenti legislativi (legge su appalti, gioco d'azzardo, legge regionale n° 3/2011), protocolli (tra cui quello per la ricostruzione post sisma), promuovendo nelle scuole la cultura della legalità e il riutilizzo (e la restituzione alle comunità) dei beni confiscati. A scattare una fotografia variegata della presenza delle mafie nel territorio, l'avvocato Antonio Monachetti di Libera Bologna: «Contro l'infiltrazione mafiosa, che punta a riciclare e investire denaro proveniente da attività illegali, occorre che tutti, istituzioni, enti e cittadini stringano un patto per la legalità e creino una rete a maglie strette che sappia respingere le attività mafiose». Tra i circa cento beni confiscati in Regione, anche una quindicina di appartementi a Cento sequestrati alla famiglia camorrista Mallardo. Da qui, l'intervento del sindaco di Cento Piero Lodi: «In attesa che i beni vengano destinati al Comune, c'è il tempo per riflettere su come usarli. Di fronte alla carenza di edilizia residenziale popolare e all'emergenza sfratti, la disponibilità di alloggi tolti alla mafia non potrà che essere una testimonianza da valorizzare. Occorre lavorare per esempi, di fronte ad un fenomeno che, seppur in un territorio sano, rischia di coinvolgere Cento: abbiamo avuto una confisca e un'azienda con interventi antimafia legati alla white/black list». E sul fronte della ricostuzione post sisma, Procura di Ferrara, forze dell'ordine, enti locali sono in prima fila, per coordinare i controlli e vigilare sugli appalti, sia per la fase di esecuzione delle opere nei cantieri edili sia per verifica della filiera delle imprese interessate ai lavori.
«La maglia è serrata, ma attenzione alle gare al massimo ribasso e alle imprese che offrono lavori e servizi a prezzi troppo vantaggiosi. Comunque, la ricostruzione non segue queste procedure».
Relativamente alla confisca ad un usuraio dell’ex locanda Le 4 piume a Pieve di Cento, il vicesindaco pievese Angelo Zannarini ha garantito che l'edificio servirà all'emergenza abitativa: «Con Caritas, daremo sistemazione temporanea a madri e bambini, estirpati da gravi situazioni familiari».
Beatrice Barberini
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