L’Università? Una vera favola
Grande festa per la chiusura della 5ª edizione di Unijunior Oltre 400 bambini hanno ricevuto il loro meritato diploma. L'associazione Fun Science ha proposto lo spettacolo-fiaba Il Castello Incantato, una riflessione sul rapporto tra conoscenza e superstizione
Se il professore associato si fa chiamare “Il Cattivissimo” e il Rettore è il “capo megagalattico” allora l’Università si è trasformata in Unijunior. L’iniziativa che mette gioiosamente in contatto i bambini delle elementari e delle medie con il mondo accademico è arrivata ieri alla conclusione, con la festa di fine anno e la consegna dei diplomi ai 450 giovanissimi allievi dagli 8 ai 14 anni che hanno partecipato alle lezioni di medicina, geologia ambientale, chimica, sostenibilità, economia, diritto, teatro, musica, letteratura e comunicazione a cura dei docenti Unife. Gli stessi che ieri al “Mammuth” di via Borsari, di fronte a un’aula gremita di “mini-dottori” pronti a sventolare con orgoglio il loro libretto, hanno salutato gli allievi, ringraziandoli per l’iniezione di semplicità ed entusiasmo ricevuta durante gli incontri. A prendere la parola, mentre i genitori assistevano in streaming nell’aula adiacente, sono stati i professori Eleonora Polo, Isabella Bagnaresi e Roberto Manfredini, che insieme a Corinne Corbau, Francesco Dondi, Roberto Fazioli, Cristina Fioravanti, Silvia Riberti, Giorgio Rispoli, Leonzio Rizzo, Mariangela Tempera, Michalis Traitsis e Carmela Vaccaro hanno tenuto gli specialissimi corsi. A portare i saluti del “capo megagalattico” è stato invece il professor Francesco Conconi, già Rettore di Unife, mentre a fare gli onori di casa sono stati gli organizzatori dell’Ufficio Comunicazione ed Eventi di Unife Andrea Maggi e Maria Grazia Campanatico, e i rappresentanti di Fun Science, l’associazione curata da Cinzia Marzocchi che ha regalato un gran finale di intelligente ricreazione con lo spettacolo-fiaba “Il Castello Stregato”, braccio di ferro chimico-clownesco tra scienza e magia, razionalità e superstizione. E i bambini? Si sono divertiti un mondo. Edoardo da Comacchio, che dal prossimo anno andrà alle superiori e non ha mancato nessuna delle cinque edizioni, lascia a malincuore Unijunior per limiti di età. Ma ha già appreso la lezione più importante: imparare è sempre un’avventura.