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Ferrara

il ‘parlamentino’ del 2006 non ha dato i frutti sperati

Comunità straniere, cambia il consiglio

Consiglio delle comunità straniere, atto secondo. Dopo che nel 2006 il primo esperimento di "parlamentino" si risolse in una caduta progressiva di partecipazione, ci si riprova a ricostruire un...

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Consiglio delle comunità straniere, atto secondo. Dopo che nel 2006 il primo esperimento di "parlamentino" si risolse in una caduta progressiva di partecipazione, ci si riprova a ricostruire un organo che dia voce agli immigrati in città. «Il metodo precedente si è rivelato poco praticabile - sostiene l'assessore Chiara Sapigni -. È stato quindi rivisto il regolamento di uno strumento, che ricordo essere volontario, mirato a favorire l'integrazione dei cittadini stranieri, oggi circa il 10% della popolazione». Il consiglio sarà formato dai referenti (due di sesso diverso oppure uno solo) «di tutte le associazioni di e per stranieri, gli enti e le organizzazioni che prevedano tra gli obiettivi fondanti del proprio statuto o atto costitutivo la promozione dell'integrazione e dell'inclusione sociale, la lotta alla discriminazione, la promozione del dialogo e del confronto tra culture diverse, la diffusione della cultura della tolleranza e la promozione di una città multietnica e interculturale». Le associazioni possono candidarsi, entro il 24 maggio, tramite un bando già pubblicato sul sito web del Comune. I requisiti sono: provenienza da un Paese straniero, comunitario o extracomunitario, 18 anni d’età, titolo di soggiorno valido, non avere riportato condanne penali e non avere decreto di espulsione dal territorio nazionale. L'assessore all'Immigrazione è presidente del consiglio, organo che rimane in carica un triennio e ha l'obiettivo di fornire ai cittadini stranieri un forum di dibattito e partecipazione. Avrà funzioni consultive e propositive nei confronti del consiglio e della giunta comunali, attraverso la partecipazione dei propri rappresentanti. (f.t.)