Furti e rapine a processo la banda dello storditore
Alcuni imputati hanno già patteggiato o hanno scelto il rito abbreviato. Giovedì, quindi, saranno chiamati in aula per il processo i cinque presunti complici, accusati a vario titolo di rapina,...
Alcuni imputati hanno già patteggiato o hanno scelto il rito abbreviato. Giovedì, quindi, saranno chiamati in aula per il processo i cinque presunti complici, accusati a vario titolo di rapina, tentata rapina, ricettazione e furti. Si tratta di Manuel Pironti, Pasquale Comparone, Sara Luciani, Valentina Pescara e Giovanni Di Masi.
Nicolò Ottaviani e Josh Ruggiero sono già stati condannati in abbreviato rispettivamente a cinque anni e 3 anni e 8 mesi.Altri due componenti della banda, Massimiliano Orlandini e William Librizzi, erano usciti dal processo dopo aver scelto di patteggiare la pena.
La banda è considerata responsabile di diversi colpi attuati o tentati in provincia dal marzo al giugno 2012, utilizzando spesso lo storditore elettrico per minacciare e terrorizzare le vittime. Nel processo si è costituita parte civile, attraverso gli avvocati Pasquale Longobucco e Angela Natati, proprio una delle persone aggredite. Si tratta della titolare di un esercizio pubblico che la sera del 28 giugno 2012, mentre rincasava dopo la chiusura del locale, venne affrontata da quattro banditi armati di palanchino e taser (uno strumento che a contatto col corpo è capace di tramortire una persona infliggendole una scarica elettrica) che volevano impossessarsi dell'incasso.
L'azione fallì per l'intervento dei carabinieri ma la donna vive tuttora in uno stato di ansia e tensione per i postumi di quell'episodio di violenza.