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Schifanoia rivive con il pianto d’Orfeo

Schifanoia rivive con il pianto d’Orfeo

Apprezzata esibizione dell’ensemble chiamato “Scherzi Musicali”

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La musica antica a Palazzo Schifanoia è come una favola che diventa realtà. Pensare che quel canto e quei suoni, programmati da Ferrara Musica come concerto fuori sacco rispetto alla stagione, siano stati scritti per ambienti simili al Salone dei Mesi di Schifanoia, ridona poesia al concerto e rende inimitabile quella serata.

A suonare, domenica scorsa, erano chiamati quattro componenti dell’ensemble “Scherzi Musicali” guidati dal fondatore Nicolas Achten, canto e arciliuto, insieme a Lambert Colson (cornetto), Justin Glaie (lirone) e Solmund Nystabakk (chitarrone). Il concerto era a programma, titolo Il pianto d’Orfeo, e si rifaceva al dolore di Orfeo per la morte dell'amata Euridice, così come lo aveva scritto il poeta Ottavio Rinuccini nel ’500. Ogni brano cantato da Achten era intervallato da brevi sinfonie e lo stesso cantante, alternandosi con il cornettista Colson, entrambi in buon italiano, spiegavano i vari passaggi. Erano cantate tratte dalle opere primordiali di Tarquinio Merula, Giulio Caccini, Claudio Monteverdi, Jacopo Peri, Stefano Landi, Luigi Rossi e brani strumentali di Emilio De’ Cavalieri, Alessandro Piccinini e Andrea Falconiero.

Interessante il confronto ravvicinato fra le musiche di Peri e Caccini (arie Non piango e Funeste piagge) sullo stesso identico testo, che all’epoca dovette essere come la disfida ottocentesca di Paisiello e Rossini sul Barbiere di Siviglia o quella di Puccini e Leoncavallo su La Bohème.

L’ensemble si è dimostrato affiatatissimo: Achten ha una bella voce di baritono antico ed è abile suonatore di arciliuto, suadente la musica del cornetto che, ha spiegato Colson, è in disuso dalla metà del ’700 per la scomparsa di virtuosi dello strumento. Pubblico numeroso e soddisfatto, premiato con dei bis. (a.t.)