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Dalla parte dei lettori Ai tempi di carta, app e web

di Samuele Govoni
Dalla parte dei lettori Ai tempi di carta, app e web

Under 21: «Giornali? Quasi mai. Le notizie ormai si prendono da internet» Romagnoli, edicolante: crisi e aumenti sono i nemici peggiori dell’editoria

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Ore 10. I lettori habitué il quotidiano lo hanno già comprato e, probabilmente, in gran parte letto. Sì perché loro, e lo avevamo scritto nel nostro viaggio alla scoperta del mestiere del giornalaio, si alzano presto.

Vogliono essere i primi a toccare le notizie, quando ancora i giornali freschi di stampa macchiano le mani di inchiostro. Alle 10 del mattino in edicola si recano quelli che il quotidiano lo comprano ma più per darci una sfogliata veloce nei momenti liberi o per consultarlo alla sera a giornata ormai finita. Mentre le rotative stanno già entrando in funzione per stampare le copie del giorno seguente. Le notizie si rincorrono e per stare aggiornati a spizzichi e bocconi c’è chi scarica le app per ricevere l’ultima ora sul tablet o sullo smartphone. Ormai anche l’sms a orari fissi è diventato obsoleto, non al passo con i tempi. Abbiamo sondato varie edicole cittadine per sapere dai lettori quando e come leggono il giornale cartaceo.

Under 21. Ragazze e ragazzi poco più che maggiorenni, forse al primo anno di università, oltrepassano l’edicola nella quale “siamo appostati”: gli andiamo in contro. «Se leggiamo i quotidiani? Sinceramente no. Quasi mai». Tentiamo un’altra strada. Notiamo la stampa di un gruppo musicale sulla t-shirt di uno di loro e gli chiediamo se con le riviste di settore, magari quelle musicali, hanno un rapporto più felice ma «no -risponde il ragazzo - Non leggo i periodici, la musica mi piace molto ma la ascolto e basta». Poi l’amico interviene e spiega che più che altro consultano i quotidiani on line: «Prevalentemente i nazionali come Repubblica e Corriere, ma quando capita diamo un’occhiata anche alle testate locali. Quando andavamo a scuola - aggiunge la ragazza - leggevamo il giornale in classe una volta a settimana. Era utile, serviva per rimanere aggiornati». In molti dicono di avere messo “mi piace” a diversi quotidiani su Facebook e in questo modo «quando in bacheca appare qualcosa di “grosso”, di interessante, clicchiamo e “entriamo” nella notizia».

Over 30. «Io continuo ad acquistare il quotidiano, quotidianamente e - Marco sorride per il gioco di parole - mi piace; anche se poi difficilmente ho tempo per leggerlo tutto». Età diverse abitudini diverse. Anche uomini e donne che hanno varcato la soglia dei trent’anni da più o meno tempo, utilizzano le app ma quello alla carta, resta un legame affettivo difficile da sostituire. «Dipende anche molto dalla famiglia che hai avuto. Se - sostengono alcuni - da ragazzo eri abituato a trovartelo in casa perché lo compravano i tuoi e lo leggevi, allora è più facile che poi, una volta cresciuto, continui ad acquistarlo. Quasi come fosse una tradizione».

Dall’altro lato del bancone. «Gestisco questa edicola dal 2007 e in questi sette anni le cose sono cambiate». Stefano Romagnoli, baffi, cappellino e sciarpa, ci parla da una finestra incastonata al centro di un muro di carta: «Più che a causa del web la situazione vacilla per colpa della crisi economica. Adesso anche uno o due euro fanno la differenza. Chi prima acquistava tre giornali al giorno oggi ne compra uno e anche gli aumenti, seppur di pochi cent, sono sempre visti di cattivo occhio».

Over 60. Sono i lettori più affezionati alla carta stampata. In molti arrivano davanti all’edicola con gli spiccioli già pronti, scendono dalla bicicletta e si dirigono verso la meta. «Mi dia....», in pochi secondi avviene lo scambio poi di nuovo in sella alla bici si emigra per altri lidi. «Leggo il vostro giornale da sempre, da quando è uscito e - afferma una signora - non mi sono ancora stancata. Lo comprava sempre mio marito poi... - la voce si rompe per un attimo - bhe insomma, ho continuato a prenderlo. È un rito, un’usanza che pure mi lega a lui».

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