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L’Udi di Ferrara invoca maggiore coesione verso i farmaci generici

L’Udi di Ferrara invoca maggiore coesione verso i farmaci generici

Fra le tante iniziative del gruppo Udi di Ferrara, è importante ricordare un incontro, svoltosi il 13 marzo alla sala Arengo del municipio di Ferrara, per presentare un’indagine sui farmaci...

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Fra le tante iniziative del gruppo Udi di Ferrara, è importante ricordare un incontro, svoltosi il 13 marzo alla sala Arengo del municipio di Ferrara, per presentare un’indagine sui farmaci generici/equivalenti a Ferrara e provincia, realizzata dal Gruppo salute donna dell’Udi estense.

Il gruppo di lavoro ha esposto i risultati ottenuti da una ricerca, svolta nell’arco di alcuni mesi, su un campione di 475 donne, delle quali molte con età superiore ai 35 anni, e quindi con esperienza di assunzione di farmaci. È necessario notare il fatto che questa iniziativa sia stata svolta da donne intervistando donne, ottenendo però risultati che si possono ritenere significativi per tutti. Questo perché la parte femminile di popolazione è maggiore e non solo: le donne vivono più a lungo, quindi si presume consumino ingenti quantità di farmaci; sono più frequentemente soggette a patologie croniche che ne richiedono un utilizzo continuo; sono spesso loro a procurare i farmaci ed a prendersi cura di tutto il nucleo familiare.

Di conseguenza sono sempre loro a dover fare un bilancio tra le necessità della salute e le disponibilità economiche. I farmaci generici sono medicinali il cui brevetto da parte della casa farmaceutica è scaduto, ma contengono lo stesso principio attivo dell’originale e dovrebbero avere quindi gli stessi effetti e la stessa efficacia, ma con prezzo notevolmente inferiore, anche fino al 30% in meno. È chiaro che un risparmio del genere sarebbe significativo non solo per molte famiglie, ma pure per le istituzioni che potrebbero risparmiare disponendo in modo diverso delle risorse economiche, destinandole alla ricerca e al miglioramento di varie condizioni sanitarie.

Il Gruppo salute donna ha lavorato con due tecniche piuttosto diverse: la prima è quella del Focus Group, cioé una conversazione, alla presenza di un moderatore ed eventualmente di osservatori, tra gli specialisti (in questo caso sono stati interpellati farmacisti e medici generici), che potessero intervenire esprimendo la loro opinione per arricchire il progetto con il loro grande contributo scientifico; la seconda tecnica è stata quella del questionario, rivolto come abbiamo già visto a un campione di sole donne. Per quanto riguarda il Focus Group, Il progetto è stato diviso in tre ambiti, quello normativo, quello farmacologico e quello operativo. I problemi emersi sono stati diversi e molteplici. In ambito normativo si è riscontrato un conflitto tra farmacisti e medici generici, una dinamica commerciale spesso complessa e un conflitto interistituzionale, dovuto soprattutto agli oggettivi limiti della legislazione italiana. L’ambito farmacologico ha portato invece alla luce altre difficoltà, ad esempio l’affidabilità delle case farmaceutiche e i controlli delle autorità di vigilanza, oltre che i prevedibili conflitti di interesse e carenze organizzative e legislative. Infine, in ambito operativo si deve sottolineare la carenza di informazione ed educazione, e alcuni disagi rilevati dai medici riguardo a spese di compartecipazione, adesione, correttezza e continuità terapeutica.

Le richieste del Gruppo salute donna sono di rinnovare l’impegno, sia farmacisti che medici, di dialoghi costruttivi fra loro e i cittadini, innovative campagne di informazione su effettiva validità ed efficacia dei farmaci equivalenti, e di sensibilizzazione a sostegno e sviluppo delle iniziative. (i.l.)

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