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La strategia del silenzio difesa solo dal Pd

Favia: «Avete mentito». Malaguti: «Stop subito». Leoni: «Pressapochismo». Vecchi: «Serviva tempo»

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“Impegna la giunta a negare tutte le autorizzazioni di ricerca e prelievo di idrocarburi sul territorio regionale attualmente in corso di Via, nonché a revocare, di concerto con il Mise, quelle già rilasciate”. Con questa mozione Andrea De Franceschi (M5S) e Giovanni Favia hanno cercato di forzare la mano al resto dell’Assemblea, incassando la sonora bocciatura con appena sei voti favorevoli su 42 votanti.

«Non c’è nessuna novità reale - dice De Franceschi - Si continua ad utilizzare esplosivi nel sottosuolo in circa 35 permessi di ricerca che stanno funzionando. Si prende tempo con le linee guida per lavarsi la coscienza, è saltato il principio di precauzione. Ci sono interessi maggiori, quelli delle compagnie petrolifere. Per la prima volta in quattro anni Errani ha chiesto scusa, forse è l’unica nota positiva della giornata».

Favia, invece, accusa il sottosegretario Berselli di bugie. «La giunta non solo ha insabbiato il rapporto Ichese - dice - ma ha anche mentito spudoratamente ai cittadini. Non meno di un mese fa il sottosegretario Bertelli, durante un incontro in Regione con i comitati No Triv, aveva assicurato che il lavoro della commissione fosse ancora in alto mare. E invece oggi la giunta ha ammesso che le conclusioni erano arrivate a metà febbraio. Vorrei capire per quale oscuro motivo questa amministrazione continua a insistere sulla strada delle trivellazioni. Che tipo di interesse sta coprendo? Di certo non quello dei cittadini».

Andrea Leoni (Forza Italia): Sul rapporto Ichese la Regione ha combinato un disastro comunicativo. La mancanza di trasparenza vera o presunta rischia di alimentare le motivazioni di chi, a fronte del comportamento tenuto, ha gioco facile nel vedere un atteggiamento ben poco aperto».

Mauro Malguti (Fratelli d’Italia): «c’è una correlazione tra l’opera dell’uomo nei prelievi dal sottosuolo e il fenomeno della subsidenza. Questo è un motivo per fermare ulteriori prelievi». La difesa a Errani e al suo staff arriva invece dal Pd che con i suoi leader arriva anche a sostenere come sia giusto che le conclusioni scientifiche vengano diffuse da riviste scientifiche. Luciano Vecchi, invece, sostiene che i “problemi di comunicazione riguardano sempre chi approfondisce gli argomenti. La decisione di sospendere le concessioni è positiva e si tratta del primo caso in Italia”. (f.d.)