Librerie d’Europa ormai avviate alla chiusura Trionfa l’online
Lo spettro ormai reale della recessione economica, che ha messo in ginocchio il paese nella sua totalità, ha fatto sentire il suo peso anche sulla lettura . Le librerie muoiono come le mosche: è...
Lo spettro ormai reale della recessione economica, che ha messo in ginocchio il paese nella sua totalità, ha fatto sentire il suo peso anche sulla lettura . Le librerie muoiono come le mosche: è calcolato che sul territorio nazionale chiuda una libreria ogni settantadue ore circa. A Firenze sono state abbassate le serrande da Le Monnier, Il Porcellino e Martelli, a Parma Battei, ad Ancona, La città, a Udine la libreria Carducci, La cultura a Catania, Sherlockiana a Milano, Bibli a Roma, Agorà a Torino, Guida Merliani a Napoli e prima di Guida, Libri e Libri, De Simone e Marotta, tutte molto prestigiose e storiche. Ma lo scenario non è certo migliore a Bologna, Venezia, Palermo, ecc.
Cosa ne sarà delle librerie? Per non estinguersi, pare debbano iniziare a riflettere con molta oculatezza su ciò che sono e come dovranno cambiare. La situazione attuale non è certo un bel segnale, per orizzontarsi può essere utile guardare Hoepli, che sembra abbia raggiunto l’accordo con Amazon per il digitale, o alle librerie della catena di proprietà della società Altair, che in aprile 2012 si sono fuse con Ibs.it, grande libreria online di proprietà del gruppo Giunti &Messaggerie, che a suo tempo diramò un comunicato stampa dicendo che la catena libraria, leader del mercato italiano, dedicherà particolare attenzione alla nuova frontiera digitale.
Il Mercatino del libro e del fumetto dei Gruppioni in città, ad esempio, trasferitosi da via Scienze a via Saraceno, nel suo piccolo sopravvive dopo lo sforzo operato a potenziare la casa editrice e a specializzarsi con prodotti sul territorio ma trae dal digitale le risorse maggiori.
La Gran Bretagna non se la passa meglio dell’Italia: dal 2005 ad oggi il numero delle librerie si è dimezzato: sette anni fa erano poco più di 4mila, oggi ne sono rimaste aperte solo 2.178. Quasi 2mila librerie hanno dovuto cessare l’attività, messe in crisi dalla crescita delle ordinazioni online e dal boom degli sconti praticati dalle grandi catene. Il risultato è che oggi circa 580 città britanniche non hanno librerie.
Negli Stati Uniti tentano di superare la crisi i “Library Café”, punto ristoro con libreria dove è possibile godersi una pausa al bar sfogliando un libro. Chi sembra risentire meno la crisi è la Francia dove grazie alla legge Lang, varata nel 1981, nessun libraio può scontare un libro più del 5%, catene comprese.
©RIPRODUZIONE RISERVATA