La Nuova Ferrara

Ferrara

Alunno minaccia la prof «Quando esci ti ammazzo»

di Marcello Pulidori

Paura ieri in una scuola media dell’Argentano, i docenti chiamano i carabinieri Protagonista un 14enne: il caso è stato segnalato al tribunale dei minorenni

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ARGENTA. Ha reagito con violenza verbale ad un richiamo deciso della professoressa, e lo ha fatto in un modo che rischia (seppure il protagonista della vicenda sia un minorenne) di creargli qualche problema: “Quando esci, ti ammazzo”, ha infatti urlato l’alunno alla prof. Da qui una serie di conseguenze, alcune delle quali facilmente immaginabili. Il fatto si è verificato ieri mattina in una scuola media del territorio argentano e, come prevedibile, ha suscitato sconcerto sia tra i docenti che tra gli stessi compagni di classe. Durante una normale ora di lezione, il 14enne - secondo la ricostruzione dei fatti - parla con alcuni suoi compagni di fatto disturbando gli altri alunni e rendendo difficile seguire le spiegazioni dell’insegnante. La professoressa, per alcuni minuti, fa finta di niente; qualche occhiata significativa e tesa a calmare l’alunno troppo ciarliero, e nulla più. Ma non basta a calmare il ragazzino, il quale incurante delle regole che normalmente si devono seguire in una classe, continua a disturbare. A quel punto la prof prende la situazione in mano e invita in maniera decisa l’alunno a smetterla. È proprio pochi secondi dopo che accade quello che nessuno si attendeva: l’alunno si alza per un attimo dal banco e proferisce, all’indirizzo della docente, alcune frasi a dir poco sconvenienti: “Io ti spacco la faccia, quando esci ti ammazzo!». E prosegue con altre parole ingiuriose nei confronti della stessa prof. Preannuncia ulteriori ritorsioni nei confronti della professoressa. A quel punto la situazione rischia di trasformarsi in qualcosa di decisamente più grave. La prof non reagisce, ma si può ben immaginare il suo stato d’animo: l’insegnante esce dall’aula della classe terza di quella scuola media e si precipita da alcuni colleghi ai quali, in preda ad un’evidente preoccupazione, racconta l’accaduto. Il “collegio” dei docenti al momento presenti, allora, decide di avvisare i carabinieri e di chiedere il loro intervento diretto sul posto. Davanti alla scuola sopraggiunge una pattuglia dei militari i quali entrano nell’edificio scolastico per chiedere spiegazioni. Che vengono ovviamente fornite nei minimi dettagli dallo stesso personale docente. In primis, dalla prof destinataria delle gravi minacce. Il tutto avviene in un clima a tratti anche surreale, doverosamente legato al fatto che, malgrado la gravità di quanto accaduto, occorre sempre tenere presente che ci si trova di fronte ad un ragazzino di 14 anni, quindi un minorenne. Quando la calma finalmente, grazie soprattutto all’intervento congiunto degli stessi carabinieri e dei colleghi dell’insegnante presa di mira, torna nella scuola, i carabinieri iniziano a redigere il loro verbale di intervento. Nel quale finiscono gli atteggiamenti minacciosi che il ragazzino tiene persino di fronte agli uomini in divisa. Ravvisati, malgrado tutto, gli estremi di reato, i carabinieri hanno successivamente segnalato l’episodio al tribunale per i minorenni, per le necessarie valutazioni rispetto a quanto accaduto. Insomma, il fatto fa poi in breve il giro dell’intera scuola. La professoressa si è recata dai carabinieri per sporgere denuncia. Gli stessi militari, proprio in virtù della minore età del principale protagonista di questa vicenda, ieri mattina si sono messi in contatto con i genitori del ragazzino, per un inevitabile confronto e per capire, eventualmente, le motivazioni di un gesto di questa gravità. Le indagini proseguono.

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