Il corteggiamento a Carife divide i piccoli azionisti
Per Cappellari (Amici Cassa) l’obiettivo principale è la ripresa del valore del titolo Malucelli (Liberi azionisti) chiede alla Fondazione di mantenere una quota forte
«Oggi non abbiamo una banca del territorio» aveva detto alla sua convention programmatica, il sindaco Tiziano Tagliani. Era un invito a darsi da fare senza lo scudo di una Carife commissariata, ma conteneva pure l’auspicio che prima o poi, questa banca del territorio tornasse a farsi vedere. Negli abboccamenti per la vendita di una quota significativa della banca, che hanno prodotto finora il solo interessamento concreto di Popolare di Vicenza, ci sono certo in ballo i soldi di tanti risparmiatori. «C’è chi si è presentato da noi con pacchetti azionari di oltre 1 milione di euro, acquistati al prezzo di 21 euro durante l’aumento di capitale del 2011» racconta sorpreso il presidente di Federconsumatori, Roberto Zapparoli. Questi azionisti non possono che sperare nell’attivazione di una trattativa in grado di ridare fiato al titolo, tornato al di sotto dei 5 euro dopo i primi mesi dell’anno in rally. «Il nostro obiettivo è quello, non bisogna trascurare il sostegno al valore del titolo - sottolinea Marco Cappellari, presidente di piccoli azionisti Amici della Carife - Sull’interessamento di Vicenza non abbiamo notizie, vediamo certo con favore la vendita di sportelli non strategici per una banca del territorio, come quelli di Farnese, Roma e Romagna. Abbiamo comunque chiesto un incontro con i commissari, dei quali continuiamo a sostenere l’azione».
L’attenzione è rivolta ai conti della banca, che differenza degli altri anni, non saranno resi noti nè votati dall’assemblea: filtrano pochissime indicazioni, in proposito, sembra comunque che la raccolta sia la voce con maggiore capacità di tenuta.
In prospettiva, però, si comincia a scrutare il futuro più a lungo termine della banca, alla luce del tipo di partnership che iniziano a profilarsi con l’interessamento di Popvicenza. «Dal nostro punto di vista, l’ideale sarebbe che la Fondazione mantenesse una quota di controllo della banca, o quantomeno una partecipazione in grado d’incidere - ragiona Daniele Malucelli, presidente dei Liberi azionisti - La cessione dell’intero pacchetto ad una banca tipo Popvicenza significherebbe perdere le caratteristiche di banca del territorio». Il timore è l’assorbimento di Carife in un gruppo di dimensioni nazionali, destinato a cancellarne l’identità. In ogni caso, cresce il partito di chi auspica un maggior dinamismo della Fondazione. (s.c.)
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