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Notizie e giornalisti Cosa ti “scombina” il web

Notizie e giornalisti Cosa ti “scombina” il web

Scansani, direttore della “Nuova”, a confronto con gli studenti universitari «C’è una cosa non deve cambiare nel nostro mestiere, l’entusiasmo quotidiano»

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Il lungo viaggio dalle lentezze della linotype alle urgenze della home page, le sfide al giornale di carta (non proprio un prodotto “nativo digitale”) lanciate dai social network, le caratteristiche di un mestiere che deve mutare senza perdere l’anima. Denso confronto, ieri pomeriggio nell’aula magna Drigo del dipartimento di Scienze umanistiche, tra gli studenti dell’Università di Ferrara e il direttore del nostro quotidiano Stefano Scansani.

La certezza, ciò che rimarrà nonostante tutto, è che anche in futuro non si potrà prescindere dal giornale vecchio stampo, ancor più se locale: «È una vera e propria istituzione, fa parte del tessuto connettivo del territorio: la piccola notizia nella piccola provincia diventa fondamentale. E ci sarà sempre qualcuno che non potrà resistere alla tentazione di sfogliarlo la mattina», osserva Scansani, cronista dall’esperienza più che trentennale. Adagiarsi comunque è vietato, quando «la piazza viene sostituita dai social network, la moderna agorà» e a maggior ragione se è vero, come è vero che «oggi i giornalisti non sono più i tenutari della verità: nel giro di pochi secondi diecimila altre fonti hanno la notizia, che quindi non posso più tenere in armadio per avere paura di prendere un buco». Ecco le ragioni della transizione necessaria «per un mestiere, quello di giornalista, non in crisi ma in totale trasformazione», sottolinea Scansani il quale con un pizzico di orgoglio non manca di far notare che «il restyling di molti siti web trasferisce sul digitale il menabò del giornale cartaceo, in pratica lo sta imitando».

Con la consapevolezza che il rischio si trasforma in opportunità tuttora inesplorate «quando scrivendo di Baura e Contrapò mi possono leggere in Australia in tempo reale».

Le domande dei ragazzi sono concrete e complesse. C’è chi chiede «perché il lettore dovrebbe comprare un giornale con notizie vecchie di un giorno, già masticate», ma anche il giovane che chiede «di mettere assieme lettura e divertimento» e non manca chi paventa il pericolo, con il web, di estremizzare ancor più la notizia. Le risposte richiederebbero un intero saggio, si possono solo accennare. «La carta attesta – osserva Scansani -, è stampata: quando faccio un giornale faccio un documento, non due tweet. Vero comunque che ogni tanto il prodotto dovrebbe perdere seriosità e noi ci stiamo provando. La cosa fondamentale, ogni giorno, è non perdere l’eccitazione: se non c’è più, è finito tutto». Componente indispensabile per salire le scale, quotidianamente, di una redazione. Un sogno per molti, al limite dell’irraggiungibile. Tuttavia disperare non conviene. «Le prospettive di poter diventare giornalista oggi – conclude Scansani – sono legate alle possibili invenzioni di modi innovativi per farlo».

Fabio Terminali