«Oggi Cona produce di più del vecchio S. Anna»
«La sanità è l’argomento di cui in questi anni si è parlato di più: se c’è una carenza comunicativa forse è perché bisognava parlarne in un altro modo» ha detto ieri Tiziano Tagliani alla tavola...
«La sanità è l’argomento di cui in questi anni si è parlato di più: se c’è una carenza comunicativa forse è perché bisognava parlarne in un altro modo» ha detto ieri Tiziano Tagliani alla tavola rotonda ‘Gli effetti del piano strategico di riorganizzazione, qualificazione e sostenibilità della sanità ferrarese’ organizzata dalla Cisl. Uno dei futuri obiettivi delle aziende sanitarie e del Comune sarà allora informare davvero i cittadini su cosa è cambiato e sta cambiando nel settore, «visto che – commentava ieri pomeriggio all’hotel Villa Regina il “padrone di casa” Paolo Baiamonte – se io avessi male al ginocchio mi recherei in Pronto soccorso, ma so che non dovrebbe avvenire così». La sanità, allora, è cambiata e sta cambiando, e lo sta facendo in meglio secondo il sindaco, «Oggi Cona produce più del vecchio S. Anna, e con risorse calate: ora la vera sfida è organizzativa e professionale, ricordando che a Modena l’apertura del nuovo ospedale di Baggiovara ha creato più problemi strutturali che a Ferrara». Le difficoltà della maggioranza dei ferraresi si chiamano ‘liste d’attesa’ e ‘mobilità passiva’, ossia trasferte verso altre strutture (S. Maria Maddalena, Monselice) per ricevere visite e trattamenti. L’allungamento delle liste viene spiegato da Tagliani con «la crescita spaventosa dell’offerta rispetto anche solo a vent’anni fa: oramai a Cona si esegue un milione di interventi diagnostici l’anno». Questo perché sono aumentati gli strumenti ed è arrivata la medicina difensiva. E se in Veneto si ottengono appuntamenti molto più ravvicinati «è perche la struttura sanitaria riceve una tariffa intera se eroga la prestazione a chi risiede fuori, mentre se visita un residentese la vede ridurre del 25-30%». Di sfuggita Tagliani ha anche comunicato che, dopo l’ottantina di profughi arrivati di recente in città «prossimamente ne arriverà un’altra sessantina».
Gabriele Rasconi